Un lettore di Kabul, capitale dell’Afghanistan, mi invia una richiesta di aiuto per la famiglia in difficoltà con il governo attuale del suo paese. Se qualcuno che legge queste righe fosse in grado di dare una mano o anche solo di indirizzarlo a chi può farlo, penso che farebbe una buona cosa (nandocan)
***da Ahmad Naveed, 20 febbraio 2021
Ciao caro amico mio,
Mia madre si chiama Shafiqa, ha lavorato come Direttore della Fondazione Pangea a Kabul nel 2007-2012, ha la lettera di certificazione firmata dal Vice Presidente che attesta di aver lavorato con la suddetta fondazione. Durante il processo di evacuazione, Pangea ha evacuato molte persone dall’aeroporto di Kabul, anche il cuoco e gli autisti. Pangea ha svolto un ruolo importante nel processo di evacuazione, ma non ci hanno informato pur sapendo che siamo a Kabul.
Ora stiamo lottando con molte difficoltà qui, abbiamo perso il lavoro e non siamo entrati in noi a parte questo inverno che sta arrivando e stiamo affrontando la carenza di denaro e bisogni primari. Ho cercato di contattarli per 6 mesi tramite e-mail, messenger, WhatsApp e commenti per ottenere una risposta da loro, ma nessuno di loro ha accettato la mia richiesta e ci hanno ignorato nonostante mia madre sia pienamente idonea all’evacuazione.
I talebani hanno iniziato a cercare casa per casa chi lavorava con organizzazioni militari internazionali e ONG e credetemi, il pericolo minaccia enormemente tutti, soprattutto le donne, mio padre è un ex ingegnere militare in fibra ottica, ha lavorato per il ministero dell’Interno e ora si occupa di si nasconde in casa, non può uscire, non solo mio padre.Ho lavorato con progetti della Banca Mondiale e dell’UNDP, oltre a questo sono un ex dipendente della Commissione elettorale dell’Afghanistan. Se trovano informazioni su ciascuno di noi, verranno a prenderci senza indugio.
Spero che mi aiuterete in questo senso a trovare una soluzione ea trovare una via d’uscita migliore dall’Afghanistan.
Distinti saluti,
Ahmad Naveed