
A DESTRA, AL CENTRO O A SINISTRA? – Ore di dibattito nei talk show solo per accertare se l’ex Forza Italia Letizia Moratti possa considerarsi più o meno “moderata”, più o meno degna di essere collocata al centro o addirittura nella cosiddetta “sinistra” del PD. Analoga sorte avevano subito, solo qualche settimana fa, altre stelle berlusconiane, accolte con entusiasmo nel “terzo polo” di Renzi e Calenda. E Cottarelli,dove lo collochiamo ? A destra o al centro o a sinistra?
Da come la vedo io, distinguere la politica italiana fra Destra, Centro e Sinistra non è poi così difficile. A Destra stanno i nostalgici che vogliono tornare indietro rispetto ai progressi maturati con le lotte dei più deboli verso una maggiore uguaglianza, a sinistra chi insiste ancora a battersi per ottenerla o almeno (come oggi) recuperarla, al centro i pragmatici, ovverosia chi intende lasciare le cose come stanno, magari con qualche indispensabile aggiustamento suggerito da Bruxelles e Confindustria. E la Moratti allora? Beh, più pragmatica di così…(nandocan)
Migranti e Ong: é arrivata la bufera
Angela Caponnetto su Articolo21
Raffiche di vento, forte pioggia e arriva la bufera. Quella che porta quattro navi umanitarie a ripararsi sotto la Sicilia orientale. A bordo un migliaio di persone soccorse nel Mediterraneo Centrale nelle due settimane di bonaccia in cui i trafficanti si sono scatenati, facendo arrivare nelle nostre coste oltre 9.000 migranti: quasi tutti soccorsi da nostre unità della guardia costiera e finanza, da navi Frontex e da mercantili battenti bandiere straniere : persino un cargo con bandiera Isole Marshall e una petroliera liberiana regolarmente autorizzati a sbarcare migranti uno a Trapani l’altro a Pozzallo.
La nave Diciotti della nostra guardia costiera ha operato notte e giorno: soccorrendo fino a 500 persone alla volta. A Lampedusa le nostre motovedette fanno avanti e o dietro con centinaia di esseri umani recuperati a poche miglia dall’isola. Gli uomini e le donne della guardia costiera e finanza non si lamentano ma hanno le facce distrutte: queste due settimane oltre ai vivi hanno dovuto recuperare 13 morti, 4 erano bambini piccolissimi.
Le foto di alcune vittime sono strazianti. Un’altra foto mi arriva da una famiglia siriana che cerca il figlio: l’ultima immagine scattata sul barcone sul quale viaggiava: sdraiato sulla chiglia di legno, un fazzoletto sulla testa, gli occhi verdi, semichiusi di chi sta per esalare il suo ultimo respiro. Risulta disperso. Chissà forse si sarebbe potuto salvare se qualcuno fosse arrivato in tempo.
Mentre quel giovane siriano e tanti altri come lui aumentavano il numero delle vittime migranti in mare, i mille sulle 4 Ong restavano nel limbo del braccio di ferro tra i paesi europei di bandiera e l’ Italia, porto più vicino e sicuro se non si considera la sorda Malta.
Divieto d’ingresso
In questo braccio di ferro che si gioca in punta di diritto, il governo italiano approva un decreto firmato dai tre ministeri Interno, Trasporti ed Esteri: sotto l’egida della sicurezza nazionale,si intima il divieto di ingresso considerando i migranti sulle navi umanitarie un possibile pericolo dato che non si può mai sapere chi c’è a bordo tra le decine di persone soccorse. A meno che il comanadate non le identifichi. Impresa pressoché impossibile su una nave civile.
Dato che però a bordo ci sono neonati , donne incinte, disabili, malati e fuori imperversa la bufera, le Ong vengono autorizzate ad entrare in porto per far scendere – previo controllo delle autorità competenti – i vulnerabili. Gli altri dovranno restare sulla nave rispedita fuori dall’Italia.
Le Ong si ribellano: non vogliono macchiarsi di respingimenti illegali, né considerare gli scartati “non vulnerabili” come “carico residuale” . Il comandante della Humanity1 di SoS Humanity decide di non accendere i motori e di restare al porto di Catania davanti una sfilza di telecamere tenute abbastanza lontane da non poter nuocere.
Regeni-washing
di Massimo Marnetto
Regeni-washing: Meloni fa un rapido cenno al giovane ricercatore massacrato, senza insistere sulla mancata cooperazione dell’Egitto per identificare e punire i colpevoli. Sbrigata la formalità, si passa alle cose serie come scambi commerciali e forniture energetiche. E il patriottismo? La fiamma? Il maschio articolo ”il” davanti a Presidente?
Niente, se si tratta di difendere il sacro suolo patrio dall’attacco da esausti naufraghi, la nostra chiede fermezza; se invece c’è da pretendere giustizia per un connazionale assassinato – mettendo anche in conto di perdere qualche commessa – allora il patriottismo diventa trattabile. Gli ideali sono sempre troppo costosi per i pragmatici.
La separazione tra la sinistra e il suo popolo ha radici antiche
Michele Anselmo su NEAP (Nuova e Antica Politica)
Il 7 novembre 1917 in Russia un popolo mise fine all’oppressione zarista e avviò la scalata al cielo. La scalata si arenò dentro una sabbia di neo conformismo e autoritarismo che non impedì al popolo russo di ritrovarsi unito decenni dopo per battere l’invasore nazista. La scalata al cielo si fermò definitivamente negli anni 40 del secolo scorso. Ma la sua spinta continuò a suggestionare milioni di uomini e donne che lottavano contro i colonizzatori europei trovando in quel riferimento un supporto materiale e ideale.
L’occidente decise in quegli anni che l’impero del male andava distrutto con ogni mezzo, con ogni sotterfugio, non sia mai in Russia qualcuno tentasse di riformare quel sistema per riprendere la scalata al cielo. Ci fu invece Budapest, Praga Varsavia, per finire con l’Afghanistan. Nel campo europeo i comunisti per lungo tempo fecero buon viso a cattivo gioco e continuarono ad avere il RIFERIMENTO sovietico avvitandosi nella sua stessa spirale.
Nel nostro Paese qualcuno tento di cambiare le cose, Togliatti propose e praticò un partito comunista di massa che diventò una colonna della Repubblica nata dalla Resistenza, Berlinguer volle anticipare la crisi mortale dell’Urss denunciandone la sua regressione. molti a sinistra del Pci lavoravano in quella ricerca di uscita a sinistra dell’involuzione delle società sovietiche.
Il conformismo culturale la diffidenza verso i nuovi movimenti operai e studenteschi determinò una avversione ai critici dell’Urss. Stiamo oggi pagando quelle incertezze e quel conformismo, quando si sciolse l’Urss si passò direttamente nella parte dei vincitori, si rinunziò ancora una volta a trovare una linea di trasformazione delle democrazie occidentali,
La separazione tra la sinistra e il suo popolo ha radici antiche che sarebbe tempo oggi di capire e superare. L’ alternativa è una consolatoria nostalgia impolitica o completare il ciclo revisionista diventando la sinistra del neo liberismo per salvaguardare il proprio ceto politico. La destra avrà cosi una via aperta per governare i prossimi decenni.
- Reader’s – 31 gennaio 2023. Rassegna webSe l’incoscienza di qualche potente, magari alimentata anche da una sciagurata corsa agli armamenti, è giunta al punto di prendere in considerazione il rischio di un conflitto mondiale per l’Ucraina, la sola possibilita’ di salvare il pianeta da un disastro definitivo è la stessa deterrenza tra i blocchi che lo ha salvato nei settant’anni trascorsi. E l’equilibrio del terrore richiede che la Cina, pur restandone saggiamente al di fuori pensando ai suoi guai col Covid e alla sua economia, non rinneghi la solidarietà politica con la Russia. Ne scrive oggi Piero Orteca su Remocontro. La rassegna prosegue con alcune considerazioni di Alessandro sulla candidatura di Cuperlo alla segreteria del PD, resa improbabile dal troppo tempo trascorso in una lodevole quanto rassegnata opposizione. Seguono un breve commento di Marnetto sul caso Cospito e un’interessante accostamento di Dio all’inconscio proposto da Giovanni Lamagna. Buona lettura (nandocan)
- Reader’s – 30 gennaio 2023. Rassegna webA chi mi chiede se voterò alle primarie rispondo di sì, anche se non ho più rinnovato la tessera da quando Matteo Renzi decise di mobilitare il partito per quell’obbrobrio di riforma costituzionale che era il progetto Renzi-Boschi. Per Elly Schlein, naturalmente, come l’amico Cipriani, l’unica che mi pare dia qualche garanzia di fare finalmente […]
- Reader’s 28 gennaio 2023 rassegna web diInsomma, solo determinate organizzazioni depositarie del marchio “massoneria” possono fregiarsi di essere massoniche. In Italia non vi è una legge al riguardo e ciò avrebbe favorito la proliferazione di moltissime organizzazioni sedicenti massoniche il cui scopo è l’affarismo e non certo “l’arcana sapienza”.
- Reader’s – 27 gennaio 2023. Rassegna web diè chiaro che a “resistere” sono, di fatto, Nato, USA, UE mentre gli ucraini mettono “solo” decine di migliaia di morti, militari e civili, cinicamente sacrificati alla duplice e speculare follia di risolvere una controversia fra Stati attraverso una violenza che né riesce a respingere l’invasione russa, né consente ai russi di costringere l’Ucraina alla resa
- Reader’s – 26 gennaio 2023 rassegna webSul Corriere della Sera il dubbio ben rappresentato dalla illustrazione di Doriano Solinas. «C’è il pericolo che il gigantesco sforzo finanziario determini profitti per i produttori di armi più che apprezzabili risultati politici e la pace in Ucraina». Massino Nava sull’Europa e l’Occidente nella corsa al riarmo, dopo che Piero Orteca ci ha detto dell’economia russa che va molto meno peggio di quanto vorrebbero i suoi molti nemici. Mentre la nostra di casa paga di più sia le sanzioni che il gas non più russo. Conti economici da brivido, e molti dubbi.