Reader’s 8 novembre 2022. Rassegna web

A DESTRA, AL CENTRO O A SINISTRA? – Ore di dibattito nei talk show solo per accertare se l’ex Forza Italia Letizia Moratti possa considerarsi più o meno “moderata”, più o meno degna di essere collocata al centro o addirittura nella cosiddetta “sinistra” del PD. Analoga sorte avevano subito, solo qualche settimana fa, altre stelle berlusconiane, accolte con entusiasmo nel “terzo polo” di Renzi e Calenda. E Cottarelli,dove lo collochiamo ? A destra o al centro o a sinistra?

Da come la vedo io, distinguere la politica italiana fra Destra, Centro e Sinistra non è poi così difficile. A Destra stanno i nostalgici che vogliono tornare indietro rispetto ai progressi maturati con le lotte dei più deboli verso una maggiore uguaglianza, a sinistra chi insiste ancora a battersi per ottenerla o almeno (come oggi) recuperarla, al centro i pragmatici, ovverosia chi intende lasciare le cose come stanno, magari con qualche indispensabile aggiustamento suggerito da Bruxelles e Confindustria. E la Moratti allora? Beh, più pragmatica di così…(nandocan)


Migranti e Ong: é arrivata la bufera

Angela Caponnetto su Articolo21

Raffiche di vento, forte pioggia e arriva la bufera. Quella che porta quattro navi umanitarie a ripararsi sotto la Sicilia orientale. A bordo un migliaio di persone  soccorse nel Mediterraneo Centrale  nelle due settimane di bonaccia in cui i trafficanti si sono scatenati, facendo arrivare nelle nostre coste oltre 9.000 migranti: quasi tutti soccorsi da nostre unità della guardia costiera e finanza, da navi Frontex e da mercantili battenti bandiere straniere : persino un cargo con bandiera Isole Marshall e una petroliera liberiana regolarmente autorizzati a sbarcare migranti uno a Trapani l’altro a Pozzallo.

La nave Diciotti della nostra guardia costiera ha operato notte e giorno: soccorrendo fino a 500 persone alla volta. A Lampedusa le nostre motovedette fanno avanti e o dietro con centinaia di esseri umani recuperati a poche miglia dall’isola. Gli uomini e le donne della guardia costiera e finanza non si lamentano ma hanno le facce distrutte: queste due settimane oltre ai vivi hanno dovuto recuperare 13 morti,  4 erano bambini piccolissimi.

Le foto di alcune vittime sono strazianti. Un’altra foto mi arriva da una famiglia siriana che cerca il figlio:  l’ultima immagine scattata sul barcone sul quale viaggiava: sdraiato sulla chiglia di legno, un fazzoletto sulla testa, gli occhi verdi, semichiusi di chi sta per esalare il suo ultimo respiro.  Risulta disperso. Chissà forse si sarebbe potuto salvare se qualcuno fosse arrivato in tempo.

Mentre quel giovane siriano e tanti altri come lui aumentavano il numero delle vittime migranti in mare,  i mille   sulle 4  Ong restavano nel limbo del braccio di ferro tra i paesi europei di bandiera e l’ Italia, porto più vicino e sicuro se non si considera la sorda Malta.

Divieto d’ingresso

In questo braccio di ferro che si gioca in punta di diritto, il governo italiano approva un decreto firmato dai tre ministeri Interno, Trasporti ed Esteri: sotto l’egida della sicurezza nazionale,si intima il divieto di ingresso considerando i migranti sulle navi umanitarie  un possibile pericolo dato che non si può mai sapere chi c’è a bordo tra le decine di persone soccorse. A meno che il comanadate non le  identifichi. Impresa pressoché impossibile su una nave civile.

Dato che però a bordo ci sono neonati , donne incinte, disabili, malati e fuori imperversa la bufera, le Ong vengono autorizzate ad entrare in porto per far scendere – previo controllo delle autorità competenti –  i vulnerabili. Gli altri dovranno restare sulla nave rispedita fuori dall’Italia.

Le Ong si ribellano: non vogliono macchiarsi di respingimenti illegali, né considerare gli scartati “non vulnerabili” come “carico residuale” . Il comandante della Humanity1 di SoS Humanity  decide di non accendere i motori e di restare al porto di Catania davanti una sfilza di telecamere tenute abbastanza lontane da non poter nuocere.

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Regeni-washing

di Massimo Marnetto

Regeni-washing: Meloni fa un rapido cenno al giovane ricercatore massacrato, senza insistere sulla mancata cooperazione dell’Egitto per identificare e punire i colpevoli. Sbrigata la formalità, si passa alle cose serie come scambi commerciali e forniture energetiche. E il patriottismo? La fiamma? Il maschio articolo ”il” davanti a Presidente? 

Niente, se si tratta di difendere il sacro suolo patrio dall’attacco da esausti naufraghi, la nostra chiede fermezza; se invece c’è da pretendere giustizia per un connazionale assassinato – mettendo anche in conto di perdere qualche commessa – allora il patriottismo diventa trattabile. Gli ideali sono sempre troppo costosi per i pragmatici.


La separazione tra la sinistra e il suo popolo ha radici antiche

Michele Anselmo su NEAP (Nuova e Antica Politica)

Il 7 novembre 1917 in Russia un popolo mise fine all’oppressione zarista e avviò la scalata al cielo. La scalata si arenò dentro una sabbia di neo conformismo e autoritarismo che non impedì al popolo russo di ritrovarsi unito decenni dopo per battere l’invasore nazista. La scalata al cielo si fermò definitivamente negli anni 40 del secolo scorso. Ma la sua spinta continuò a suggestionare milioni di uomini e donne che lottavano contro i colonizzatori europei trovando in quel riferimento un supporto materiale e ideale.

L’occidente decise in quegli anni che l’impero del male andava distrutto con ogni mezzo, con ogni sotterfugio, non sia mai in Russia qualcuno tentasse di riformare quel sistema per riprendere la scalata al cielo. Ci fu invece Budapest, Praga Varsavia, per finire con l’Afghanistan. Nel campo europeo i comunisti per lungo tempo fecero buon viso a cattivo gioco e continuarono ad avere il RIFERIMENTO sovietico avvitandosi nella sua stessa spirale.

Nel nostro Paese qualcuno tento di cambiare le cose, Togliatti propose e praticò un partito comunista di massa che diventò una colonna della Repubblica nata dalla Resistenza, Berlinguer volle anticipare la crisi mortale dell’Urss denunciandone la sua regressione. molti a sinistra del Pci lavoravano in quella ricerca di uscita a sinistra dell’involuzione delle società sovietiche.

Il conformismo culturale la diffidenza verso i nuovi movimenti operai e studenteschi determinò una avversione ai critici dell’Urss. Stiamo oggi pagando quelle incertezze e quel conformismo, quando si sciolse l’Urss si passò direttamente nella parte dei vincitori, si rinunziò ancora una volta a trovare una linea di trasformazione delle democrazie occidentali,

La separazione tra la sinistra e il suo popolo ha radici antiche che sarebbe tempo oggi di capire e superare. L’ alternativa è una consolatoria nostalgia impolitica o completare il ciclo revisionista diventando la sinistra del neo liberismo per salvaguardare il proprio ceto politico. La destra avrà cosi una via aperta per governare i prossimi decenni.


  • Reader’s – 24 marzo 2023.
    “Non c’è bisogno di essere cattolici bigotti e oltranzisti per essere contrari alla maternità surrogata”, scrive oggi su Facebook Gilberto Squizzato. “Si puó esserlo serenamente e con convinzione da laici e anche da femministe/i” e su questo debbo dire che anch’io, sperando di non scandalizzare nessuno dei compagni di sinistra, sono d’accordo con il mio vecchio amico. Non tutto, a mio avviso, dovrebbe poter essere comprato e venduto. E ha ragione, a mio avviso, Gilberto quando scrive che “forse Elly farebbe bene a non dare per scontato quello che scontato non è, aprendo una pacata, profonda e pluralista discussione dentro il PD”. / Deep fake (Marnetto) / Mosca-Kiev prigioniere in guerra nella sfida strategica Washington-Pechino / Processo per violenze nel carcere di S.M.Capua Vetere
  • Reader’s – 23 marzo 2023
    Le guerre promesse. Cari amici, ci sono molte “ultime notizie” che prefigurano un mondo a perdere.La prima è che nella pianificazione nucleare degli Stati Uniti pubblicata dal Pentagono si dice: “abbiamo condotto un’analisi approfondita di un’ampia gamma di opzioni per la politica nucleare, comprese le politiche No First Use (non ricorso alle atomiche prima di un attacco nucleare altrui) e Single Purpose (uso limitato a una singola finalità)  e abbiamo concluso che tali approcci si tradurrebbero in un livello di rischio inaccettabile alla luce della gamma di capacità non nucleari di concorrenti che potrebbero infliggere danni a livello strategico agli Stati Uniti e ai suoi alleati e partner”. Al riparo della minaccia nucleare si potrà invece “proiettare potenza” e combattere guerre convenzionali senza arrivare all’uso dell’atomica. / No alle munizioni all’uranio: sono armi chimiche – Lettera aperta all’Ambasciatore britannico / Polonia, corsa al primato militare, vuole più armi e più soldati. Le inquietanti milizie armate / Lettura e vita (Lamagna).
  • Reader’s – 22 marzo 2023
    Investire in Acquedotti e depurazione, chiede la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua. D’altronde, si continua a ripetere da anni che la rete idrica italiana “fa acqua da tutte le parti” e di acqua, quindi, ce n’è sempre meno anche per questo banale motivo. Il PNRR ha previsto naturalmente interventi anche in questo settore e dalle regioni sono arrivate proposte di investimenti per ridurre di almeno il 15 per cento le perdite idriche degli acquedotti italiani per oltre 2,5 miliardi di euro. Ma sono stati stanziati finora soltanto 900 milioni in diverse rate. / Xi Jinping a Mosca oltre l’Ucraina per un mondo ‘multipolare’ non solo Occidentale-americano / Amnesty International denuncia: Iran: “Detenuti minorenni sottoposti a frustate, scariche elettriche e violenza sessuale durante la brutale repressione delle proteste”
  • (senza titolo)
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  • Reader’s – 21 marzo 2023
    Che vergogna dover ascoltare oggi al telegiornale la presidente del consiglio Giorgia Meloni parlare, a pochi giorni dalla strage di migranti di Cutro, di “aggressione migratoria”. Lo stesso termine che usava Marine Le Pen un anno fa scrivendo su Twitter (“Bisogna fare di tutto per andare in aiuto della Polonia, che deve affrontare una vera e propria aggressione migratoria!”). Con la differenza che allora si trattava del messaggio su twitter di una candidata alla corsa per l’Eliseo e oggi del capo di governo italiano in un’aula parlamentare. / È PARTITA L’OFFENSIVA DI PRIMAVERA, Fratelli d’Italia alla conquista della Rai. / Per non essere intrusi nella nostra storia (Antonio Cipriani)
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