Reader’s – 5 maggio 2023

Rassegna web di nandocan magazine

Se la Turchia torna laica e un po’ più democratica. Erdogan perdente nei sondaggi attacca gli Usa

Piero Orteca su remocontro

Kemal Kilicdaroglu, candidato alla Presidenza della Turchia, nella cucina di casa sua, con una cipolla in mano: «Se dovesse rivincere Erdogan – ha detto – un chilo di cipolle, che attualmente costa 30 lire, in poco tempo salirebbe fino a 100 lire». Semplice e terribilmente efficace.
E il 14 maggio Recep Tayyip Erdogan, presidente l’uscente, una specie di ‘califfo’ per i suoi modi spicci e la sua personalissima visione della democrazia, questa volta rischia seriamente di perdere.

Tra Nato e Medio Oriente, l’ignoto che avanza

Gli ultimissimi sondaggi, condotti dall’Istituto di rilevamento TEAM di Istanbul, hanno fotografato cambiamenti significativi, anche se ancora non decisivi, specie se si tiene conto del fatto che il margine di errore è di 3 punti. Dunque, Kilicdaroglu  lo sfidante, viene dato al 47,4%, mentre Erdogan flette al 44, 4%. Nessuno dei due candidati raggiungerebbe la maggioranza assoluta e sarebbe ballottaggio. Dopo due settimane, il barrage finale sarebbe vinto da Kilicdaroglu, con un vantaggio di circa 5 punti su Erdogan.

Comunque fine dello strapotere

La Turchia, come si vede, è spaccata in due e i consensi sembrano abbastanza polarizzati, anche se c’è una fetta di indecisi capace di capovolgere i pronostici all’ultimo momento. In ogni caso, avvertono i sondaggisti, visti i numeri risicati, il futuro Presidente potrebbe anche essere, secondo lo slang americano, una ‘lame-duck’ (un’anatra zoppa), se dovesse ritrovarsi il Parlamento contro.

Crisi di potere e di clientele

Presidente discusso e partito in crisi. Il Partito di Giustizia e Sviluppo, l’AK Parti, un frullato sociale di conservatorismo, islamismo moderato, populismo e qualunquismo, si trova davanti il blocco finalmente unito delle opposizioni. Un’Alleanza Nazionale di sei gruppi, variegatissimi, ma tenuti assieme da un mastice a prova di strappo: la profonda avversione contro Erdogan e i suoi programmi, ritenuti senza troppi giri di parole, ‘liberticidi’ sul piano socio-istituzionale e, addirittura, demenziali per quanto riguarda l’economia e la finanza.

Comizi all’antica e popolo in piazza

L’incertezza del momento è testimoniata dagli ultimi comizi, specie quello di Smirne, dove a distanza di ventiquattr’ore hanno parlato prima Erdogan e poi Kilicdaroglu. Piazze e lungomare traboccanti in ugual misura, ognuno dei due candidati ha cercato di vendere la sua ‘mercanzia’ al miglior offerente. Così Erdogan ha attaccato la municipalità (che è di opposizione) per come viene gestito il centro urbano, mentre Kilicdaroglu ha parlato della necessità di liberalizzare il sistema istituzionale e di garantire i diritti civili.

Inflazione (ed Erdogan) divora tutto

Tuttavia, sullo sfondo, cipolla docet, resta in primo luogo il problema della formidabile inflazione e, ancora più a monte, quello dell’indipendenza della Banca centrale. Erdogan ha, praticamente, costretto il suo Istituto di emissione a seguire una politica monetaria cervellotica. I tassi, anziché essere alzati, sono stati tagliati e i prezzi, su anno, si sono gonfiati fino all’85%. Uno sterminio popolare. Sussidi, prestiti, prebende, sportule, prezzi amministrati hanno solo lenito le ferite.

Ma poi i nodi sono venuti al pettine e oggi la Turchia, economicamente parlando, è un morto che cammina. Specie dopo l’ultima botta devastante, ricevuta col terremoto di febbraio.

Eventuale transizione di poteri

Bisogna cambiare subito e molto, per dare soprattutto una speranza alle nuove generazioni. E saranno proprio milioni di neofiti del voto, con tutta probabilità, a determinare l’esito finale delle Presidenziali. Certo, a parte i pronostici dell’ultimo momento, le preoccupazioni non riguardano solo lo svolgimento del voto, ma anche l’eventuale transizione dei poteri, in caso di ribaltone.

La paura fa ‘colpo di stato’

Alcuni commenti fatti dal Ministro degli Interni, Suleyman Soylu, hanno destato perplessità e anche qualche allarme. Soylu ha detto che le elezioni del 14 maggio potrebbero essere «un colpo di Stato guidato dall’Occidente». Il Ministro ha ricordato il tentativo di golpe del 15 luglio 2016, attribuendone indirettamente l’ispirazione agli Stati Uniti. Allora fu Fethullah Gulen, religioso turco residente negli Usa, a essere ritenuto dal governo di Ankara il vero ideatore del complotto.

Le ‘mani sporche’ di Washington

Lo stesso Soylu ha criticato più volte, pesantemente, l’America, invitando Washington «a togliere le sue mani sporche dalla Turchia». Ma, più in generale, al di là degli equilibrismi tra le grandi potenze tentati dal ‘sultano’, quella delle «interferenze esterne» potrebbe essere una manovra anticipata, per giustificare reazioni in caso di sconfitta.

In effetti, molti temono che se Erdogan dovesse essere battuto con uno scarto minimo di voti, il riconoscimento della vittoria di Kilicdaroglu forse non sarebbe così automatico. E indolore.


Primavera intorno a casa

Amore: sentimento, arte e scienza.

di Giovanni Lamagna

A mio avviso, le coppie (ma, io direi, anche le famiglie intere: quindi, genitori e figli) farebbero bene a dedicare uno spazio della settimana (un paio di ore, ad esempio) a quella che – quando stavo da ragazzo in Azione cattolica – veniva definita “la revisione di vita”. Che, in questo caso, applicata a questa situazione, sarebbe un esame di coscienza dello stato delle relazioni all’interno della coppia, innanzitutto, e all’interno della famiglia, laddove in questa esperienza fosse coinvolta l’intera famiglia. Un esame di coscienza delle cose che non sono andate nell’arco della settimana, ma anche un’affermazione/esternazione delle cose che si desidererebbe accadessero tra marito e moglie e tra genitori e figli.

Un sentimento da coltivare e tenere in vita

So bene che all’acquisizione di questa (per me) “sana abitudine” si oppone l’argomento che l’amore – che naturalmente regna (o, meglio, dovrebbe regnare) all’interno di una coppia e di una famiglia – basta e avanza per affrontare e risolvere tutti i problemi. Ma io sono fermamente convinto che questo argomento sia infondato; non tanto perché non creda che sia l’amore la soluzione dei problemi di coppia e delle famiglie, ma perché ritengo che l’amore non sia affatto un sentimento (solo) naturale e spontaneo. Ma che l’amore sia un sentimento che nasce, sì, spontaneo e in modo istintivo e naturale (altrimenti manco si potrebbe parlare di amore in una relazione), ma che questo sentimento vada poi coltivato e tenuto in vita nel corso degli anni, per evitare che scada nella routine e che quindi, prima o poi, sfiorisca o addirittura si estingua.

L’amore è anche un arte

Ma in che modo si può coltivare e tenere in vita nel tempo l’amore? Facendo ricorso ad opportuni accorgimenti; tra i quali quello dell’autocoscienza e del confronto – amorevole, ma allo stesso tempo franco e trasparente – mi sembra il principale. L’amore, insomma, non è solo un sentimento, un affetto, un moto del cuore, ma è anche un’arte, che si apprende e che va esercitata, con cura, interesse e costanza, come ha scritto Fromm in suo splendido libretto del 1956.

In certi casi e momenti, anzi, l’amore richiede addirittura un sapere: il sapere, ad esempio, che mette a nostra disposizione la psicologia, specie la psicoanalisi; l’amore è, quindi, anche una scienza, oltre che un’arte.


  • Reader’s – 30 maggio 2023
    Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
  • Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    Domenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
  • Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    Sono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
  • Reader’s – 27 maggio 2023
    Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
  • Reader’s – 26 maggio 2023
    ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)
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