Un editoriale di “Libertà e Giustizia” interpreta la sostanziale continuità prevedibile del governo Meloni con quello di Renzi nel segno di una “democrazia decidente” , una continuità che “ lascia purtroppo molti dubbi su come si comporteranno quelle forze politiche che, di fatto, erano schierate a favore della riforma del 2016”.
Si definisce “inquietante” la durezza con cui la Presidente del Consiglio, eletta con meno della metà dei voti solo “per l’effetto distorsivo di una legge elettorale ignobile” , “ci tiene a far sapere che se le opposizioni non la seguono, lei sarà disposta a qualunque cosa per garantire «Il destino di questa nazione».
“Venendo meno alla preoccupazione di fondo dei nostri Costituenti, che era orientata dalla necessità di evitare qualunque deriva plebiscitaria….già da subito, il governo di destra si conferma in piena continuità con quell’idea di riorganizzazione della Repubblica che ha cercato di affermarsi in questi decenni”.
A questa determinazione costituzionale, prosegue l’editoriale, si accompagna da parte della Meloni l’esplicito impegno «a dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse regioni italiane». Anche in questo caso, è il parere di L&G, “vi è da dubitare sul fatto che le forze politiche d’opposizione possano impegnarsi contro una riforma che vede autorevoli loro esponenti in prima fila nella sua rivendicazione”.
Il rischio è allora quello “di trovarci dinanzi un vero e proprio mostro istituzionale, una repubblica presidenziale che si unisce a un regionalismo diseguale….In tempi in cui la crisi di sfiducia nei confronti della politica è sotto gli occhi di tutti – conclude l’editoriale dell’associazione,
“vi sarà bisogno di un supplemento di generosità e di una mobilitazione pari se non superiore a quella delle ultime occasioni per riuscire a neutralizzare questo ennesimo tentativo di riforma e per far comprendere che non si risponde alla crisi della democrazia né riducendo gli spazi del suo esercizio né istituzionalizzando le diseguaglianze territoriali”.
Ucraina: le troppe pagelle di Zelensky al mondo
di Michele Marsonet

Uno dei tratti che più disturbano nei discorsi del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è il tono arrogante da lui usato nei confronti di molti Paesi che lo stanno supportando contro i russi». Michele Marsonet, ancora una volta critico sui comportamenti personali e politici dell’attuale presidente ucraino.
Le premessa sempre necessaria
«Tutti concordano sul fatto che lui è l’aggredito e Putin l’aggressore, tant’è vero che continua a ricevere ingenti aiuti, militari e finanziari, da quasi tutte le nazioni Nato. Gli Usa fanno la parte del leone, ma anche i Paesi dell’Europa occidentale – Italia inclusa – non si sono certo risparmiati».
Le troppe pagelle al mondo
Questa volta Zelensky ha ritenuto opportuno attaccare direttamente, e con accenti violenti, alcuni politici italiani che hanno espresso dubbi sulla gestione della vicenda ucraina, a partire da Silvio Berlusconi senza risparmiare altre figure.
Tale comportamento è incomprensibile, pur rammentando lo stress cui Zelensky è sottoposto e le immani distruzioni che stanno colpendo l’Ucraina. Dovrebbe però, invece di attaccare a testa bassa chi lo soccorre, esprimere almeno un po’ di gratitudine per gli aiuti che riceve.
Guerra mondiale alla Russia
Invece niente. Una valanga di accuse si abbatte sui suoi soccorritori, senza risparmiare niente e nessuno. A suo avviso, l’Occidente dovrebbe adottare una politica più aggressiva, magari imponendo una “no-fly zone” sui cieli ucraini e fornendo armi in grado di colpire in modo diretto il territorio russo.
Ovvio che i leader occidentali stanno facendo il possibile per evitare lo scontro frontale con Mosca, che con ogni probabilità condurrebbe all’Armageddon nucleare evocato da Joe Biden. Eppure Zelensky continua per la sua strada, incurante delle possibili conseguenze tragiche che le sue richieste potrebbero causare.
Anche i problemi altrui
Un altro fatto merita una seria riflessione. La contrapposizione con la Federazione Russa ha provocato guai a non finire alla nostra economia. E siamo soltanto all’inizio, poiché la situazione è destinata ad aggravarsi con l’arrivo dell’inverno.
Proprio per questo, per esempio, la Germania, assai attenta a non provocare guai irrimediabili al suo apparato produttivo, ha adottato un approccio più prudente, memore del fatto che a un certo punto Zelensky aveva addirittura rifiutato di incontrare il presidente tedesco.
Tra Sgarbi e buona educazione
E’ forse troppo chiedere all’ex attore di usare un linguaggio più educato e meno minaccioso nei confronti di tutti coloro che sono corsi in suo soccorso? Dopo tutto non siamo obbligati a farlo e, se lo facciamo, è solo per obbedire a un elementare senso di solidarietà umana e politica.
Sarebbe forse il caso che qualcuno cominciasse a porre la questione sul tappeto, come hanno fatto i tedeschi. Roma (e Berlino) non sono agli ordini di Kiev. Per continuare con gli aiuti sarebbe utile che, ogni tanto, Zelensky dimostrasse anche un po’ di riconoscenza.
Cartoline

di Massimo Marnetto
E’ irresponsabile come il surriscaldamento venga banalizzato con le cartoline dei tg. Servizi dove è tutto un luccichio di bagnanti felici fuori stagione, città d’arte prese d’assalto e pienone nei rifugi. Così passa come messaggio di lietezza il preoccupante anomalo calore di fine ottobre, con lo zero termico che è salito ben oltre i 3mila metri.
Difficile trovare un esperto ”guastafeste” che indichi questa pacchia come un segnale allarmante di surriscaldamento tossico. Ormai siamo entrati in modalità ”non disturbare” e per i disfattisti della corretta informazione c’è sempre meno posto.
“Come va?”

Ho conosciuto Umberto Eco a Lodi, durante una tre giorni della gioventù di Azione cattolica, in quel di Lodi. Avevo 15 anni, lui ancora un giovanotto che aveva fatto una bella tesi di laurea su San Tommaso. Il gruppo dirigente della Giac, guidato da Mario Rossi con criteri e orientamenti che non piacevano affatto né a Pio XII né al presidente centrale dell’Azione Cattolica Luigi Gedda, lo aveva scelto per rallegrare il dopocena di noi ragazzi con le sue storielle. Non ho mai conosciuto in vita mia uno capace di raccontare barzellette meglio di lui. Le aveva segnate tutte in un libriccino e per più di un’ora la platea veniva giù dagli applausi e dalle risate.
- Icaro: “Uno schianto”
- Proserpina: “Mi sento giù”
- Prometeo: “Mi rode”
- Teseo: “Finché mi danno corda”
- Edipo: “La mamma è contenta”
- Damocle: “Potrebbe andar peggio”
- Priapo: “Cazzi miei”
- Ulisse: “Siamo a cavallo”
- Omero: “Me la vedo nera”
- Eraclito: “Va, va”
- Parmenide: “Non va”
- Talete: “Ho l’acqua alla gola”
- Epimenide: “Mentirei se glielo dicessi”
- Gorgia: “Mah!”
- Demostene: “Difficile a dirsi”
- Pitagora: “Tutto quadra”
- Ippocrate: “Finché c’è la salute”
- Socrate: “Non so”
- Diogene: “Da cani”
- Platone: “Idealmente”
- Aristotele: “Mi sento in forma”
- Plotino: “Da Dio”
- Catilina: “Finché dura”
- altri 117
- Reader’s – 24 marzo 2023.“Non c’è bisogno di essere cattolici bigotti e oltranzisti per essere contrari alla maternità surrogata”, scrive oggi su Facebook Gilberto Squizzato. “Si puó esserlo serenamente e con convinzione da laici e anche da femministe/i” e su questo debbo dire che anch’io, sperando di non scandalizzare nessuno dei compagni di sinistra, sono d’accordo con il mio vecchio amico. Non tutto, a mio avviso, dovrebbe poter essere comprato e venduto. E ha ragione, a mio avviso, Gilberto quando scrive che “forse Elly farebbe bene a non dare per scontato quello che scontato non è, aprendo una pacata, profonda e pluralista discussione dentro il PD”. / Deep fake (Marnetto) / Mosca-Kiev prigioniere in guerra nella sfida strategica Washington-Pechino / Processo per violenze nel carcere di S.M.Capua Vetere
- Reader’s – 23 marzo 2023Le guerre promesse. Cari amici, ci sono molte “ultime notizie” che prefigurano un mondo a perdere.La prima è che nella pianificazione nucleare degli Stati Uniti pubblicata dal Pentagono si dice: “abbiamo condotto un’analisi approfondita di un’ampia gamma di opzioni per la politica nucleare, comprese le politiche No First Use (non ricorso alle atomiche prima di un attacco nucleare altrui) e Single Purpose (uso limitato a una singola finalità) e abbiamo concluso che tali approcci si tradurrebbero in un livello di rischio inaccettabile alla luce della gamma di capacità non nucleari di concorrenti che potrebbero infliggere danni a livello strategico agli Stati Uniti e ai suoi alleati e partner”. Al riparo della minaccia nucleare si potrà invece “proiettare potenza” e combattere guerre convenzionali senza arrivare all’uso dell’atomica. / No alle munizioni all’uranio: sono armi chimiche – Lettera aperta all’Ambasciatore britannico / Polonia, corsa al primato militare, vuole più armi e più soldati. Le inquietanti milizie armate / Lettura e vita (Lamagna).
- Reader’s – 22 marzo 2023Investire in Acquedotti e depurazione, chiede la Coldiretti in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua. D’altronde, si continua a ripetere da anni che la rete idrica italiana “fa acqua da tutte le parti” e di acqua, quindi, ce n’è sempre meno anche per questo banale motivo. Il PNRR ha previsto naturalmente interventi anche in questo settore e dalle regioni sono arrivate proposte di investimenti per ridurre di almeno il 15 per cento le perdite idriche degli acquedotti italiani per oltre 2,5 miliardi di euro. Ma sono stati stanziati finora soltanto 900 milioni in diverse rate. / Xi Jinping a Mosca oltre l’Ucraina per un mondo ‘multipolare’ non solo Occidentale-americano / Amnesty International denuncia: Iran: “Detenuti minorenni sottoposti a frustate, scariche elettriche e violenza sessuale durante la brutale repressione delle proteste”
- (senza titolo)m.facebook.com/story.php
- Reader’s – 21 marzo 2023Che vergogna dover ascoltare oggi al telegiornale la presidente del consiglio Giorgia Meloni parlare, a pochi giorni dalla strage di migranti di Cutro, di “aggressione migratoria”. Lo stesso termine che usava Marine Le Pen un anno fa scrivendo su Twitter (“Bisogna fare di tutto per andare in aiuto della Polonia, che deve affrontare una vera e propria aggressione migratoria!”). Con la differenza che allora si trattava del messaggio su twitter di una candidata alla corsa per l’Eliseo e oggi del capo di governo italiano in un’aula parlamentare. / È PARTITA L’OFFENSIVA DI PRIMAVERA, Fratelli d’Italia alla conquista della Rai. / Per non essere intrusi nella nostra storia (Antonio Cipriani)