Meno armi e più diplomazia
“Lo dicono in molti – osserva Marnetto – Giustamente. Ma Putin non si ferma. E Zelenski viene sobillato a non accontentarsi della difesa dall’invasore, ma ad aspirare alla ”vittoria”, termine guerrafondaio per eccellenza, perché implica l’umiliazione di una parte. La circolarità autoreferenziale dei nazionalismi in campo ha creato un gorgo che fa naufragare ogni iniziativa diplomatica per scongiurare l’estensione del conflitto.
“ Serve una bracciata laterale per uscire dall’occhio del mulinello: offrire la sospensione dell’invio di nuove armi, in cambio del cessate il fuoco. Nessuna umiliazione per nessuno, ma con una tregua ci sarebbe la possibilità per tutti di riflettere sulla opportunità di continuare per inerzia bellica o iniziare a considerare altre soluzioni. Nello scontro violento l’interruzione è spesso indotta da un pensiero laterale costi/benefici, che si sviluppa dallo stallo. Siamo in questa fase, ma va colta al volo.