Rassegna web di nandocan magazine
L’iniziativa di Xi va sostenuta – Lettera aperta ai vertici europei
Sottoscrivo volentieri l’iniziativa di Massimo, anche se molti dovessero giudicarla velleitaria o addirittura inopportuna. Personalmente la ritengo, invece, tanto più meritoria proprio perché contributi individuali di questo tipo non vengono apprezzati da noi come in altri paesi di più matura democrazia. Il lettore che lo desidera trovera tuttavia il modo di parlarne o discuterne nel proprio ambiente (nandocan)
di Massimo Marnetto
Presidenti: Charles Michel, Von der Leyen, Roberta Metsola,
scrivo dopo aver appreso che il Presidente Xi ha dialogato con il Presidente Zelensky, per attivare una trattativa che ponga fine al conflitto russo-ucraino. Chiedo che l’Europa non lasci cadere questo importante tentativo, come fece in occasione del precedente ”Piano dei 12 punti”, sempre proposto dalla Cina.
Presidenti,
il sostegno europeo a questa ulteriore iniziativa di pacificazione cinese deve essere assicurato, anche se Usa e Nato dovessero respingerlo. E’ infatti maturo il momento in cui la UE adotti una condotta autonoma nei confronti di altri soggetti, che continuano a perseguire il velleitario miraggio della ”vittoria”, ignorando l’unico obiettivo realistico del compromesso. L’invio di armi all’Ucraina per consentirle di difendersi dalle bombe lanciate dagli aggressori russi su case, ospedali e mercati al solo scopo di uccidere civili è importante; ma è cronicizzante se non si avviano nel contempo trattative di pace convinte, possibili, indipendenti.
Con urgenza di pace e giustizia,
Massimo Marnetto – Roma
Tre notiziette

Roberto Seghetti su Facebook
Lo so, l’economia è una cosa triste. Ma siccome ci riguarda da vicino oggi vale la pena di mettere insieme tre notiziette:
- 1. l’Ue ridiscute da oggi il patto di stabilità e i tedeschi insistono per tornare ai fasti nefasti dell’austerità;
- 2. il piano per gli asili che servono come il pane in Italia, previsto nel nostro Pnrr, non siamo riusciti a realizzarlo e sono a rischio i fondi europei che ci avrebbero fatto comodo assai;
- 3. visto che ci stiamo dimostrando alquanto incapaci, i mercati (leggi Goldman Sachs e Moody’s) hanno messo nel mirino il nostro altissimo debito, con il risultato che spenderemo ancora di più in interessi e avremo dunque meno soldi per investimenti e welfare.
Balleremo? Sì, balleremo. E le fanfaluche stanno per finire: se il governo è in grado di governare davvero forse ce la caviamo. In caso contrario, allacciate le cinture.
Stramiliardi Usa al Pentagono e un’altra portaerei cinese nell’Indo-Pacifico

Piero Orteca su Remocontro
Il mese scorso, il Segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha presentato le richieste di bilancio 2024 del Pentagono per 842 miliardi di dollari. 3,2% in più, rispetto a quest’anno, e +13,4% dal 2021. Somme stratosferiche da follia umana.
Una settimana prima, Pechino aveva aumentato il suo budget per le forze armate del 7,6%, portandolo a una spesa di 230 miliardi di dollari. Spesucce.
I nemici americani e il mondo
Austin, per giustificare quella enormità di spesa ha citato due nemici: ovviamente la Russia quasi dimenticando l’Ucraina, ma soprattutto la Cina. E Pechino risponde a modo suo. È di ieri la notizia che l’ultima portaerei cinese in fase di allestimento, la Fujian, è pronta a ricevere caccia ad ali pieghevoli, assieme a droni da ricognizione e d’attacco. La novità è rappresentata dal sistema di lancio: non catapulte a vapore, ma congegni elettromagnetici, come già avviene sulle ‘air carrier’ Usa della classe Gerald Ford.
Fonti governative di Pechino, ribadiscono che la Fujian rappresenta il passaggio obbligato per controllare l’immensità dell’Indo-Pacifico. Per questo, il programma di costruzione delle portaerei cinesi continuerà e sarà potenziato nei prossimi anni.
Complesso militare cinese
Meno miliardi militari cinesi ma un sorprendente ‘complesso militare’ impegnato nell’evoluzione dei sistemi d’arma di ultima generazione, con laboratori, università e istituti di ricerca che lavorano con lo Stato maggiore della Difesa, per soluzioni tecnologiche innovative, da utilizzare in settori come l’avionica, la missilistica, la balistica, o la produzione di metalli e materiali ad alta resistenza.
Marina ‘mostra bandiera’
Al momento, la Marina del colosso asiatico può contare su tre grandi ‘air carrier’: la Liaoning (ex nave sovietica della classe Kuznetzov), la Shandong e, appunto, la Fujian, che si appresta a fare le prove in mare. Secondo gli ingegneri militari cinesi, sembra una copia ben riuscita delle portaerei americane della classe Nimitz. Intanto, proprio in omaggio alle direttive strategiche di Xi Jinping, la Marina cinese ha cominciato a ‘mostrare la bandiera’ anche al di fuori delle acque del Mar cinese meridionale.
La squadra navale della Shandong, si è spinta in pieno Pacifico occidentale, direzione isole giapponesi. Sono stati simulati ben 620 attacchi aerei contro installazioni nemiche”.
Bersagli di esercitazione
I bersagli contro cui esercitarsi? Il Global Times, versione internazionale del Quotidiano del popolo di Pechino, lo spiega senza equivoci: «Il gruppo della Shandong ha mostrato le sue elevate capacità di dissuadere le forze secessioniste e di interferenza straniere per l’indipendenza di Taiwan». La presenza della squadra navale cinese ha allarmato lo Stato maggiore giapponese, che in un comunicato ufficiale, ieri, ha detto di seguire con attenzione il percorso della flotta (una portaerei, un cacciatorpediniere pesante 055, 2 cacciatorpediniere 052D, 2 fregate 054A e da una grande nave rifornimento 901).
Segnali multipli oltre Taiwan
Il gruppo, sostengono gli analisti militari nipponici, si sta dirigendo nuovamente verso l’isola di Taiwan, dopo aver superato il Canale di Bashi. Tokyo afferma che i cinesi sono entrati nel Pacifico dopo la seconda settimana di aprile e da allora hanno condotto esercitazioni intensive. Spingendosi fino a circa 600 chilometri dalla base Usa di Guam.
Missili ipersonici e la nuova amica Singapore
Inoltre, ancora dal Global Times, l’azione navale ha esibito attacchi dei micidiali bombardieri H-6K/J, che possono trasportare missili ipersonici. Adesso, il ritorno della Shandong nel Mar cinese meridionale, dovuto probabilmente a un altro ciclo di esercitazioni, in programma alla fine del mese.
E questa volta la diplomazia di Xi Jinping ha catturato un ex ‘stretto alleato occidentale’ sempre più dubbioso, Singapore, con cui si faranno manovre militari navali congiunte.
Il nostro 25 aprile
Raniero La Valle ci invia il testo del suodiscorso tenuto la mattina del 25 aprile nei Giardini Comunali di Reggio Calabria per la celebrazione unitaria della festa della Liberazione. La nascita gemellare della Repubblica e della Costituzione. Partigiani ed Esercito di liberazione. Gli ideali traditi: la revoca del ripudio della guerra, le armi all’Ucraina e la mancata accoglienza dei profughi e dei migranti. La nuova Liberazione

Newsletter n. 114 del 26 aprile 2023
Raniero La Valle per Costituente Terra
La nascita gemellare della Repubblica e della Costituzione. Partigiani ed Esercito di liberazione. Gli ideali traditi: la revoca del ripudio della guerra, le armi all’Ucraina e la mancata accoglienza dei profughi e dei migranti. La nuova Liberazione
Che cosa siamo venuti a celebrare? Stiamo celebrando la nascita di una Repubblica. Potremmo anche dire: la nascita di una Costituzione, perché Repubblica e Costituzione sono per noi dei sinonimi, “simul stabunt et simul cadent” dicono i giuristi, stanno insieme o cadono insieme, non possono stare l’una senza l’altra. Per questo quelli che tradiscono la Costituzione, che la deformano, che la violano, tradiscono la Repubblica o, come dicono loro, la Nazione.
Ma, come tutte le creature, anche la nostra Repubblica ha avuto una gestazione, ha sofferto le doglie del parto, e questa lunga e dolorosa gestazione fu l’antifascismo e la Resistenza. Durante la Resistenza ci fu l’azione partigiana contro le truppe di occupazione tedesche che marciavano in via Rasella a Roma. Per rappresaglia il giorno dopo, il 24 marzo 1944, i Tedeschi uccisero 335 uomini alle Fosse Ardeatine, che stanno a Roma, non stanno a Praga. Chi erano questi 335 uccisi, 10 per ognuno dei 33 tedeschi caduti, poiché questo era il calcolo della loro equazione tra Tedeschi e Italiani?
I 35 morti delle Fosse Ardeatine: io ne conoscevo uno
Io ne conoscevo uno, che abitava nel mio palazzo, in via Bosio 2, avevo allora 13 anni. Lui, la vittima, si chiamava Genserico Fontana, fu prelevato dai Tedeschi dal carcere di Regina Coeli, sotto gli occhi della moglie in lacrime, anch’ella detenuta per ragioni politiche. Chi era Genserico Fontana? Un italiano, certo, ma era un carabiniere di 26 anni, aveva organizzato un gruppo di partigiani per la Resistenza, catturato, si era rifiutato di svelarne i nomi, dopo mesi di carcere finì alle Fosse Ardeatine, di lui è rimasta una medaglia d’oro alla memoria e una targa sulla casa di via Bosio.
Era dunque un italiano? Sì, ma era un carabiniere del Regio Esercito, un antifascista, un partigiano, un combattente per la libertà. Perché bisogna dire che anche dal Regio Esercito molti si schierarono contro i Tedeschi e si unirono ai partigiani. Dopo l’8 settembre l’esercito fu chiamato a combattere contro i Tedeschi, ci furono scontri a porta San Paolo, a Roma, a Cefalonia, nell’Egeo, a Corfù, a Spalato, in Sardegna, 87.300 furono i militari italiani caduti tra l’autunno del 1943 e la primavera del 1945.
A Giorgia Meloni perché sappia da dove è nato il suo governo
Questo glielo diciamo a Giorgia Meloni, perché sappia da dove è nato il suo governo, sappia perché lei oggi può governare dopo il lungo tragitto fatto da “underdog”, come dice lei, dalla Garbatella a palazzo Chigi. Può governare perché in questo Paese con la lotta contro il fascismo abbiamo conquistato la democrazia, perchè con la Liberazione anche le donne sono state liberate, hanno ottenuto i diritti politici e sono state chiamate a votare, non a dare figli alla Patria, anche senza lavoro, senza asili e senza cure adeguate, e se tutti oggi sono cittadini è perché abbiamo fatto una Costituzione che non è “afascista”, come voleva il monarchico on. Lucifero alla Costituente, ma antifascista.
L’antifascismo una categoria interpretativa della storia
Perché non possiamo dimenticare l’antifascismo? Per due ragioni. Perché l’antifascismo non è un’ideologia, ma è una categoria interpretativa della storia come il Rinascimento, come il Risorgimento, come la decolonizzazione.
E la seconda ragione è che, proprio per questo, i fascisti li avremo ancora con noi, come è successo anche dopo la Liberazione. Oggi il presidente del Senato La Russa si ferma a Trieste nel suo viaggio per Praga per recarsi ad altri luoghi di sterminio. Ma a Trieste egli dovrà fare i conti col ricordo di Ettore Messana che era stato questore fascista di Trieste ma prima aveva installato e diretto la Questura di Lubiana in Slovenia durante l’occupazione italiana, organizzando camere di tortura, espulsioni, internamenti e persecuzioni di ebrei e di altri cittadini sospetti : fu indicato come criminale di guerra dalla Commissione delle Nazioni Unite ma poi riciclato e inviato come Ispettore generale di Polizia in Sicilia, dove ha trescato con la mafia favorendo nei processi i padroni espropriati dei feudi e rapportandosi con la banda Giuliano fino alla strage di Portella della Ginestra.
Ma la Resistenza non è stata solo italiana.
È stata anche la Resistenza europea. E basta leggere le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e di quelli della Resistenza europea per vedere come gli ideali degli uni e degli altri, il sogno per cui morivano, erano gli stessi, era il sogno della libertà, della giustizia, della pace per l’Italia e per ognuno dei Paesi europei coinvolti nel “flagello della guerra” che per due volte nel corso di quella generazione, come dice lo Statuto dell’ONU, aveva portato indicibili afflizioni all’umanità.
L’Europa sta tradendo oggi il suo passato con una guerra devastante
È per questa ragione che noi possiamo dire che non solo l’Italia, ma l’Europa, sta tradendo oggi il suo passato, che essa tradisce le ragioni per cui è nata, che sono la pace e l’accoglienza, l’apertura agli altri mondi. Lo ha fatto con la guerra in Jugoslavia, lo ha fatto sobillando e partecipando alla guerra del Golfo per la distruzione dell’Iraq, lo ha fatto abbandonando per 70 anni i palestinesi al loro destino di oppressione e di apartheid, e lo sta facendo ora come dispensiera di armi e partecipe di una guerra ad oltranza con la Russia, che è anch’essa Europa.
Una guerra devastante che nella sua forma più cruenta certamente è stata iniziata l’anno scorso dalla Russia ma come guerra etnica era in corso dal 2014 nel Donbass ed è stata stimolata dalla NATO , andata ad abbaiare alle ultime frontiere rimaste sicure della Russia, come ha detto papa Francesco. Ed è questa una guerra che non può finire, perché essa non si può concludere con una vittoria, ma con una vera pace, con negoziati equi e capaci di mediare le ragioni degli uni e degli altri.
E la prossima partita sarà con la Cina
La guerra si confermerà altrimenti come strutturante dell’ordine internazionale, e la prossima partita, una volta messa fuori gioco la Russia, come dicono i recenti documenti ufficiali pubblicati dalla Casa Bianca e dal Pentagono, sarà con la Cina, e questa comunque la si dovrà giocare e vincere, se inevitabile anche con la guerra, perché l’idea del mondo è che esso debba essere unificato sotto un unico potere, un solo dominio; questa è la “sfida suprema”, e a questa dovremmo partecipare anche noi, l’Occidente.
Ma noi per questo celebriamo il 25 aprile. Perché noi abbiamo un’altra idea del mondo. La nostra scelta è per la pace, è per la fedeltà ai valori e agli ideali della Resistenza italiana e della Resistenza europea. Noi pensiamo piuttosto che si debbano sviluppare le istituzioni e l’ “acquis communautaires” dell’ordinamento delle Nazioni Unite.
Nella Costituzione italiana c’è scritto che l’Italia ripudia la guerra. È un termine forte, vuol dire rompere un legame indissolubile, che nella storia c’è sempre stato, della politica con la guerra. Non c’è scritto che l’Italia ripudia una guerra sì e l’altra no, ripudia la guerra di aggressione ma non la guerra umanitaria, ripudia la guerra come mezzo per la soluzione delle controversie internazionali ma non la guerra per la democrazia, per affermare i valori dell’Occidente, per distruggere la Russia, la Cina e fare un unico Impero.
La guerra contro i migranti
C’è scritto che ripudiamo la guerra e tutte le guerre, compresa la guerra contro i migranti che stiamo combattendo quando impediamo i soccorsi nel Mediterraneo e quando ai migranti togliamo la protezione che chiamiamo “speciale” e invece dovrebbe essere ordinaria e senza limiti, perché l’immigrazione è un fenomeno strutturale, e se 10 anni fa c’erano 60 milioni di migranti oggi ce ne sono 100 milioni. La nuova lotta di Liberazione la dobbiamo fare oggi, guardando questo mare, che dobbiamo rendere un mare di umanità e di accoglienza.
Certo i migranti sono diversi da noi, parlano altre lingue, praticano altre religioni, spesso hanno anche un altro colore. Ma la pace si fa appunto con quelli che sono diversi da noi, perché l’alternativa è una sola: o gli altri li riconosciamo come eguali, come compagni, come “fratelli” della stessa umanità, tutti “nati da donna”, come noi, oppure li trattiamo come nemici. La pace vuol dire non avere nemici. Cutro non si deve ripetere, la domanda di vita, di libertà, di accoglienza, di giustizia, viene oggi da lì. Da questo mare che da qui contempliamo.
- Reader’s – 30 maggio 2023Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineDomenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineSono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
- Reader’s – 27 maggio 2023Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
- Reader’s – 26 maggio 2023ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)