Rassegna web di nandocan magazine
78 anni dalla Liberazione e ancora rigurgiti di fascismo
Decine di iniziative per festeggiare il 25 aprile nei luoghi simbolo della Resistenza. Mattarella: tenere viva la memoria. La premier non ha annunciato altri appuntamenti oltre a quello istituzionale. La Russa volerà a Praga. L’Anpi: «il Governo e la Meloni si dissocino dal Ventennio»
PASSATO E PRESENTE, di Luciana Castellina
«Vero che il fascismo di Giorgia Meloni non coincide con quello di Benito Mussolini (diversamente da quello di alcuni suoi ministri o sodali), e però per quanto si controlli, poi le sfugge la verità: che anche lei una riflessione critica su quel ventennio non l’ha mai neppure tentata».
‘Tenere viva la memoria della Liberazione’
«Bisogna tenere viva la memoria delle atrocità nazi-fasciste ma soprattutto non dimenticare quanti lottarono e permisero la liberazione dell’Italia dall’oppressione nazi-fascista». Il presidente Matterella alla vigilia. Ragionamento semplice e chiaro. Salvo per chi non stia ancora oggi idealmente dalla parte dei nazi fascisti che contro quella lotta partigiana lottarono con ferocia.
L’Associazione Partigiani
«Siamo in una situazione surreale dove il presidente del Senato ha detto quello che ha detto prima su via Rasella e poi sulla Costituzione, a questo si aggiungono le non dichiarazioni sul fascismo della premier Giorgia Meloni da quando si è insediata. Nell’anniversario della marcia su Roma non ha detto una parola e ha proseguito nel suo silenzio sui temi del fascismo», ha denunciato il presidente Anpi Pagliarulo.
Chiara e irreversibile dissociazione
Alla vigilia del 25 aprile il presidente dell’Anpi aveva chiesto dal partito di Giorgia Meloni e dai suoi esponenti nel governo «una chiara e irreversibile dissociazione dalla storia e dalla cultura politica del Ventennio che ha provocato enormi danni all’Italia. È evidente che c’è una riserva a parlare di questi temi da parte dei dirigenti di Fratelli d’Italia che provengono da una storia politica legata indirettamente o direttamente al Movimento sociale italiano».
Se due prime cariche dello Stato
La rappresentazione plastica di questa divisione politica e di valori che permane diventa clamorosa e offensiva leggendo l’agenda delle due prime cariche dello Stato: il presidente della Repubblica sarà in Piemonte, con una tappa simbolica a Boves, teatro della prima strage compiuta in Italia dai nazisti (24 civili trucidati, 350 case date alle fiamme) eseguita il 19 settembre del 1943 per punire gli italiani traditori dell’8 settembre; il presidente del Senato, Ignazio La Russa, invece volerà a Praga, per omaggiare la figura di Jan Palach, il giovane cecoslovacco diventato simbolo dell’anti-comunismo. Suicidio simbolo del 16 gennaio celebrato da La Russa il 25 aprile.

Meloni solo istituzionale
In questa dicotomia cerca di non inserirsi il governo che tacendo ai gesti provocatori che si sono succeduti in questa settimana, purtroppo dice. Giorgia Meloni si dovrebbe limitare alla parte strettamente istituzionale del passaggio all’Altare della Patria insieme al capo dello Stato, lo stesso La Russa che prima di volare a Praga cerca salvarsi il ruolo se non la faccia, e al presidente della Camera Lorenzo Fontana.
Stamane sul Corriere
Stamane, a sorpresa sul Corriere della Sera una lettera della premier, in cui tra le molte altre cose afferma, «Da molti anni infatti, e come ogni osservatore onesto riconosce, i partiti che rappresentano la destra in Parlamento hanno dichiarato la loro incompatibilità con qualsiasi nostalgia del fascismo». Proprio tutti forse no.
Vado
di Massimo Marnetto
Caro Maurizio, che ci facciamo con la libertà per cui tu sei morto a 23 anni, mentre lottavi contro il fascismo? Abbiamo la libertà di pensiero, ma in molti non sono in grado di formularlo. Abbiamo la libertà di parola, ma tanti stanno zitti. Nessuno può arrestarci se protestiamo in piazza o scioperiamo, ma molti si fanno i fatti loro. Possiamo persino votare per scegliere chi guiderà il Paese, ma l’astensionismo aumenta.
Caro Maurizio Giglio, tu invece hai resistito alla tortura dei fascisti per non rivelare i nomi degli altri compagni e poi sei stato massacrato alle Fosse Ardeatine per la libertà di tutti. Anche la mia. E io non me lo scordo. Vado a Porta San Paolo: oggi ho voglia di cantare insieme Bella Ciao!
La storia dell’India riscritta da Modi a suo uso politico
da Remocontro

«Scrivere la nostra storia è una nostra responsabilità» aveva dichiarato Amit Shah, ministro degli Affari esteri indiano in un discorso del 2019. La settimana scorsa, il Consiglio nazionale della Ricerca educativa e della Formazione ha pubblicato la nuova versione dei libri di storia per gli studenti delle scuole medie apportando importanti modifiche. Interi capitoli della storia antica e contemporanea dell’India sono stati rimossi e modificati dal governo per aderire e allinearsi all’agenda politica del partito al potere, il Bharatiya janata party, espressione del potere personale del premier-despota Modi.
E l’opposizione e larga parte dell’opinione pubblica hanno accusato il governo Modi di strumentalizzare gli eventi storici per rafforzare e legittimare la propria ideologia nazional-induista autoritaria e fascista nel paese.
Scuse e bugie da scuola elementare
In risposta alle numerose critiche, il Consiglio nazionale della Ricerca educativa ha dichiarato che tali modifiche avrebbero solo l’obiettivo di ridurre il carico di studi in seguito alla pandemia del Covid-19. Tale processo, definito come «razionalizzazione dei testi scolastici», farebbe parte della New Educational Policy 2020, che prevede non solo di ridurre i contenuti dei manuali ma anche di ‘offrire agli studenti più opportunità creative di insegnamento’. Ma tutte le ‘semplificazioni risultano platealmente mirare storicamente e politicamente.
Bocciati in Ricerca educativa
Le principali modifiche hanno riguardato i capitoli sui sovrani Mughal, dinastia musulmana che ha regnato in India tra il XVI e XIX secolo. Le informazioni sulla cronologia dei regnanti musulmani, da Babur (morto nel 1530) a Aurangzeb (1707), sono state soppresse, come quelle relative alla cultura e alla religione praticata nelle loro corti, alla vita della nobiltà e, ancora più importante, alle relazioni dei regnanti con altre dinastie (i Safavidi, per esempio). Un’altra sezione scomparsa nei nuovi testi scolastici comprende la storia antica dell’Islam tra il VII e l’XII secolo.
Induismo di regime
Di fatto sono stati eliminati circa cinque secoli di vita di califfati musulmani, come quello omayyade e abbaside. Un periodo ricco che ha segnato la nascita di sultanati e di stati in Asia, Nord Africa e Spagna. I cambiamenti introdotti nei libri di storia prendono di mira soprattutto l’Islam e i regnanti musulmani, in particolar modo i Mughal, denominati da Modi come «gli oppressori o colonizzatori», che negli ultimi anni hanno assunto un ruolo specifico all’interno della retorica anti-musulmana portata avanti dal primo ministro.
Falsificata anche l’attualità
Neanche la storia dell’India contemporanea è stata risparmiata. Importanti informazioni sulla Partizione traIndia e Pakistan e sull’assassinio di Mahatma Gandhi sono state tragicamente omesse. Gandhi è stato ucciso nel 1948 da Nathuram Godse, un fanatico hindu membro dal Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), organizzazione di estrema destra che costituisce la base ideologica del partito fascio-nazionalista di Modi, il BJP. Il nome dell’assassino di Gandhi è scomparso, insieme al ferreo divieto imposto al RSS dal governo dopo l’attentato. Nei testi è stata eliminata ogni menzione riguardo i difficili (e cattivi) rapporti tra Gandhi e i nazionalisti hindu.
Rivolta in Gujarat nel 2002
Un ulteriore fatto storico scomparso dai libri di scuola è la sanguinosa rivolta avvenuta in Gujarat nel 2002. Una mossa necessaria per premier e i suoi alleati dopo il polverone alzato nei mesi scorsi dal documentario ‘India: The Modi Question’, che ha dimostrato la responsabilità diretta di Modi della morte di centinaia di persone.
‘Educazione Nazionale’ modello fascista
Negli ultimi anni il governo centrale, ma anche diversi governi statali e federali, hanno cercato di apportare modifiche nel settore educativo a loro vantaggio, promuovendo l’ideologia in linea con la propria agenda politica. Secondo i pronostici, i prossimi libri ad essere modificati saranno quelli delle scuole elementari.
Attraverso i nuovi libri di testo, il governo centrale altera e distorce momenti salienti della storia dell’India, creando una nuova realtà sociale e politica che assicurerà al partito nazionalista hindu un inesistente passato da rivendicare.
Leggere è meditare

di Giovanni Lamagna
Nella vera lettura le parole penetrano in noi profondamente, non ci scivolano addosso, come acqua sulla pietra. Le emozioni, i sentimenti e i pensieri, che ci raggiungono mentre leggiamo, diventano carne della nostra carne e, in qualche misura, più o meno grande, ci trasformano.
La vera lettura è in fondo sempre una meditazione delle cose lette. E meditare è come mangiare. Mangiare non è solo ingurgitare il cibo, ma anche, anzi soprattutto, digerirlo, assimilarlo. Non a caso il cibo non digerito, non assimilato, dopo un po’ viene espulso (vomitato) dal nostro organismo, che lo sente estraneo a sé e, quindi, lo rifiuta.
Allo stesso modo leggere non è solo far scorrere delle parole sotto i nostri occhi, ma anche, anzi soprattutto, farle entrare dentro di noi, assimilarle, in qualche modo digerirle. Altrimenti non stiamo davvero leggendo; stiamo solo vivendo un passatempo come un altro, più o meno frivolo e superficiale.
*********
Caro Giovanni, fin da piccolo ho avuto sempre chiara e distinta la meditazione, così come anche tu l’hai definita, dalla lettura. Quella superficiale compresa (come è quasi sempre per la gran parte la lettura quotidiana di un giornale), che non per questo però è un passatempo frivolo, dato che può offrire alla selezione mentale qualche oggetto di meditazione. Lo stesso credo si possa dire per chi scorre con gli occhi un saggio o un romanzo. E se pensassimo che non lo possa essere perfino una lettura dei social, smetteremmo ambedue di scriverci, non ti pare? Insomma, secondo me anche una lettura superficiale può essere utile premessa alla meditazione. (nandocan)
- Reader’s – 30 maggio 2023Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineDomenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineSono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
- Reader’s – 27 maggio 2023Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
- Reader’s – 26 maggio 2023ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)
Una replica a “Reader’s – 25 aprile 2023”
Caro Fernando, io non ho detto che la lettura è sempre frivola e superficiale, ma che lo è, se e quando non è accompagnata dalla meditazione. Io e te siamo di vecchia scuola: non possiamo leggere (manco il giornale) se non meditiamo sulle cose che leggiamo. Con affetto e stima; Giovanni