Reader’s – 24 marzo 2023.

Rassegna web di nandocan magazine

Maternitá pagata

Non c’è bisogno di essere cattolici bigotti e oltranzisti per essere contrari alla maternità surrogata”, scrive oggi su Facebook Gilberto Squizzato. “Si puó esserlo serenamente e con convinzione da laici e anche da femministe/i” e su questo debbo dire che anch’io, sperando di non scandalizzare nessuno dei compagni di sinistra, sono d’accordo con il mio vecchio amico. E capisco anche che lui, allora iscritto a Rifondazione comunista sia stato, come aggiunge, “aspramente critico” nei confronti del suo segretario Niki Vendola, “che pretendeva la maternità surrogata (cui fece ricorso in California con il suo compagno) come diritto universale e indiscutibilmente di sinistra”. Un po’ meno quando aggiunge che vide “con molto favore la sua uscita dalla vita politica attiva quando portó in Italia il bambino che avevano avuto grazie alla gestazione per altri (GPA) di una donna che ebbe come compenso una cifra molto considerevole“.

Mi capitò una volta di incontrare per strada Niki Vendola che accanto al suo compagno spingeva il passeggino col figlio seguendolo con lo sguardo affettuoso di una madre. E se quel bambino fosse stato adottato non avrei avuto niente da dire su di lui se non apprezzarne i sentimenti materni nei suoi confronti. Ma conservo invece moltissimi dubbi su chiunque favorisce con l’acquisto in denaro la cosiddetta “maternità surrogata”. Pagando, molto o poco non importa , colei che sia pure per bisogno si presta a fare col suo corpo un’operazione commerciale. Vale per la prostituzione, vale anche per questo. Non tutto, a mio avviso, dovrebbe poter essere comprato e venduto. E ha ragione, a mio avviso, Gilberto quando scrive che “forse Elly farebbe bene a non dare per scontato quello che scontato non è, aprendo una pacata, profonda e pluralista discussione dentro il PD”.

Anche perché – aggiunge Squizzato – diversa è la nascita di un bimbo all’interno di una coppia lesbica in cui una delle due donne ne è stata madre biologica grazie a un donatore (anonimo o no poco importa) di sperma rispetto alla gestazione di una donna che ospita il feto e alla nascita lo disconosce come figlio cedendolo a una coppia gay e recidendo ogni legame futuro”. E anche nel caso delle “coppie eterosessuali che decidono di chiedere a un’altra donna di portare in grembo per nove mesi un ospite che poi non sarà suo figlio” il collega si chiede “se un feto possa essere solo un “ospite”, dal quale la gestante si separi per sempre come se per nove mesi quel bimbo non si fosse nutrito di lei…

Non necessariamente una posizione etica sostenuta da politici di destra è obbligatoriamente retrograda, reazionaria, fascista”conclude. Osservazione, questa, giusta in linea di principio, discutibile invece a mio avviso nel caso legislativo concreto che ha dato il via alle polemiche. Perché, anche se Gilberto non ne parla, ha ragione il PD quando osserva che non possono essere i bambini a subire le conseguenze dell’illecito con il mancato riconoscimento della paternità con tutto quello che comporta. Chi intende scoraggiare quel commercio di maternità ha il dovere di cercare altre strade. (nandocan)


Deep fake

di Massimo Marnetto

Quello che vedi è vero. Fino a ieri, questo concetto era (quasi) una certezza. Oggi, non più. Le immagini di Trump arrestato sembrano così reali, che serve una didascalia per capire che sono false.  Così la diffidenza verso la voce – camuffata da imitatori – si estende alle immagini manipolate in profondità (”deep fake”). Una questione non da poco, visto che i nostri due sensi ”politici” – udito e vista – sono diventati insicuri. 

E noi pure, in quanto è su di loro che fondiamo i giudizi. E il danno si estende alla democrazia: il vizio di percezione si traduce in un’alterazione di giudizio e votazione. Serve quindi un ”avviso di falsità” esplicito, congenito e obbligatorio che renda riconoscibile il deep fake fin dalla sua prima pubblicazione. Come l’etichetta nel cibo, visto che le immagini arrivano subito alla ”pancia”. Quella che molti usano in politica.


Mosca-Kiev prigioniere in guerra nella sfida strategica Washington-Pechino

da Remocontro

Il ‘piano di pace’ di Xi spinge Zelensky a chiedere una conversazione con il leader cinese, gradita solo in parte a Putin e inorridisce l’amministrazione Biden. Ma è proprio lo scontro tra Pechino e Washington che lega e costringe Mosca e Kiev in un conflitto prolungato, sostiene Lucio Caracciolo su Limes.
Mentre Pierre Haski, France Inter, nella visita di Xi a Mosca vede due elementi fondamentali: il primo è che Pechino non abbandonerà Putin (una notizia che infrangerà le speranze di alcuni occidentali. Due, trattativa avanzata per la costruzione di un secondo gasdotto tra la Russia e la Cina, attraverso la Mongolia.

Cina e Russia alla testa del fronte anti-occidentale

«Il rumoroso rientro della Cina sulla scena internazionale, dopo tre tristi anni di letargo da Covid e di arroganti scomuniche inflitte al resto del mondo, potrebbe inavvertitamente prolungare e inasprire il conflitto in Ucraina», la minacciosa analisi di Caracciolo. E non sarà solo colpa di Pechino. Anzi. «Evidente che gli Stati Uniti mai consentiranno alla Cina di intestarsi la pace in Ucraina. Comunicazione subito girata da Biden a Zelensky. La guerra deve finire declassando la Cina, più ancora che la Russia. O non deve finire».

Zelensky che inizia a dubitare

Il presidente ucraino ha preso nota dei messaggi persino rozzi inviati da Washington, ma non per questo rinuncia a esplorare la pista cinese. Negli Usa cambia presidente e non sai cosa ti puoi aspettare. Certo il ‘piano di pace’ di Xi non avvicina pace o cessate il fuoco a breve. Colloqui informali e segreti a medio livello fra russi e ucraini sono finora inutilmente in corso per esempio a Ginevra. Anche fra Mosca e Washington i canali restano aperti, non solo per evitare lo scontro militare diretto causa incidente.

Se America a Cina volessero

Gli americani da mesi segnalano non troppo riservatamente a Kiev che prima o poi si dovrà arrivare al congelamento del conflitto in stile coreano: impregiudicati i confini di Stato perché nessuno può cedere qualcosa all’altro, si traccerà una linea divisoria presidiata da contingenti internazionali e garantita dalle maggiori potenze. Tutto ciò dopo un’offensiva ucraina che consentisse di recuperare parte dei territori annessi da Putin, altrimenti Zelensky non potrebbe nemmeno accennare al negoziato.

Guerra in Ucraina, dettaglio

Scontro chiave Stati Uniti-Cina per il primato mondiale. Con aspetti curiosi, tragicamente comici. Il Pentagono che tifa per armi cinesi a Mosca che verrebbero sottratte alla ‘minaccia Taiwan’. Quelle forniture che invece gli americani offrono agli ucraini, a scapito del flusso di armi agli amici e alleati asiatici impegnati nel contenimento delle ambizioni oceaniche di Pechino. «Ciò spiega le recenti pressioni dei militari americani sui colleghi di Kiev perché chiudano la partita entro l’estate. La priorità è la Cina, non la Russia», ribadisce Caracciolo.

Chiudere con l’Ucraina

‘Guerra di attrito’, a chi giova il prolungarsi del conflitto? I russi, forti di una superiorità netta in uomini, risorse e armamenti, sono convinti di poter resistere un minuto più degli ucraini. I quali sperano di farcela grazie al sostegno americano e di alcuni paesi europei, Polonia in testa, da cui dipendono. Partita mortale senza nessun vincitore in vista. Fronte quasi in stallo, ma non durerà a lungo. È però evidente che gli Stati Uniti mai consentiranno alla Cina di intestarsi la pace in Ucraina.

«Comunicazione subito girata da Biden a Zelensky. La guerra deve finire declassando la Cina, più ancora che la Russia. O non deve finire».

Cina, ‘neutralità pro Putin’

«Dopo l’invasione dell’Ucraina, la Cina ha mantenuto quella che un diplomatico ha battezzato argutamente come una “neutralità pro Putin”, un equilibrio sottile che avvantaggia Pechino più di Mosca», ci ricorda invece Haski su Internazionale. E quindi passiamo alla partita Mosca Pechino. «Tra Russia e Cina esiste una collaborazione rinforzata, ma non ancora un’alleanza formale, e questo per volontà di Pechino. Cina e Russia condividono una visione del mondo antioccidentale, ma non al punto tale da legare i propri destini in uno scontro con il blocco occidentale».

Multipolarismo e ‘disallineati’ nel mondo

Xi Jinping guarda oltre la Russia ed oltre la guerra in Ucraina. Leader del mondo non occidentale, di cui fanno parte anche i paesi del sud che non hanno voluto allinearsi con Washington sull’Ucraina e vorrebbero emanciparsi dalle alleanze del passato. E la questione non si limita all’Ucraina. Pechino ha preso nota della visita del primo ministro giapponese Fumio Kishida a Kiev (sottolineata da Remocontro), che ha coinciso con quella di Xi a Mosca. E le rivalità asiatiche si ritrovano in questo pezzo d’Europa in guerra.

Nonostante il peso altissimo che tutti noi, Paesi europei di stretta obbedienza americana, siamo destinati a pagare ancora a lungo.


Processo per le violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, Fnsi: «Riprendere la pubblicazione delle udienze»

«Il Presidente della Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere ha sospeso la pubblicazione sul sito di Radio Radicale del processo per le violenze contro i detenuti del carcere locale. La decisione definitiva in merito al diritto di cronaca radiofonica del processo è stata rinviata a mercoledì 29». Così in una nota la Federazione nazionale della Stampa italiana, che auspica «il via libera alla pubblicazione» delle udienze.

«Pur nel rispetto del diritto alla difesa – prosegue il comunicato -, le norme e la giurisprudenza tutelano l’interesse pubblico, il diritto dei cittadini a conoscere quello che avviene, anche nelle aule di giustizia. Come del resto accade per le centinaia di processi registrati e pubblicati da Radio Radicale».

La nota si chiude evidenziando la genesi della vicenda: «Ricordiamo che il procedimento nasce da una inchiesta giornalistica de Il Domani, a riprova della assoluta necessità, garantita dalla Costituzione, di una piena libertà di informazione, a tutela del diritto dei cittadini a seguire con piena conoscenza e consapevolezza l’amministrazione della giustizia nel nostro Paese».


  • Reader’s – 30 maggio 2023
    Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
  • Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    Domenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
  • Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    Sono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
  • Reader’s – 27 maggio 2023
    Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
  • Reader’s – 26 maggio 2023
    ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: