Reader’s – 24 aprile 2023

Rassegna web di nandocan magazine

Ecco a voi oggi l’attivista civico – corsivista – commentatore satirico – guida turistica Massimo Marnetto nella sua veste di critico cinematografico (e ci riesce pure!)

Il sol dell’avvenire (film)

di Massimo Marnetto

”Il sol dell’avvenire” è un film sulla speranza. Anzi, sulle speranze. Perché Moretti ne annoda parecchie nel suo racconto. Quella del regista Giovanni (Moretti) per la riuscita del suo film sull’invasione russa in Ungheria del ’56; quella per la sopravvivenza del suo matrimonio, opposta all’altra della moglie che vuole invece separarsi; quella di una figlia che rompe gli schemi. Giovanni traduce le proprie insicurezze in un perfezionismo ossessivo. Impone riti propiziatori, inquadrature, copioni; questa sua ”regia” travalica il set e pretende di regolare anche la vita di chi gli sta vicino. Con critiche continue su come recitano i suoi attori, sulle scene di un altro film, persino su pantofole e scarpe.

Ma la speranza è fatta anche di resistenza. Giovanni resiste al conformismo delle serie delle grandi piattaforme ”viste in 190 paesi”; alla banalità delle scene di violenza splatter; alla superficialità dell’attrice che improvvisa invece di rispettare il copione; alla distrazione del suo aiuto che lascia in scena oggetti non esistenti nel ’56. Se si hanno dei principi, ci deve essere il necessario rigore per sostenerli, anche se intorno regna la confusione. Che il regista fa percepire utilizzando il contesto di un circo sgangherato ungherese. Ma questo telaio di certezze inizia a scricchiolare sotto il peso della realtà, che opprime sempre più Giovanni. Però al fallimento si può reagire con un sogno: un finale che fa emozionare.

Il film è denso, ironico, un racconto attraversato dalla mai nascosta passione politica dell’autore. Che avrebbe voluto un PCI capace di fare una ”cosa di sinistra” anche in occasione dei fatti di Ungheria. Moretti usa sempre il registro della recitazione ”trattenuta” – senza entrare completamente nel personaggio – per restare comunque riconoscibile come narratore in scena. Ma questo ”recitare da fuori” è sempre stato il suo stile e invece di un difetto, appare come un’autentica (prova? ndr) d’autore. Dopo un gioioso omaggio a tutti gli attori che l’hanno accompagnato nella sua carriera, arrivano i titoli di coda. E in sala scatta l’applauso di noi radical-chic. Contenti di vedere che c’è ancora chi ci racconta. Con intelligenza politica e ironia: ossigeno per chi non vuol scendere dalla barricata.

e piú modestamente, il commento di Alessandro Gilioli su Facebook:

Morettismo alla massima potenza, il Sol dell’avvenire. Un concentrato proprio. Chi ama Moretti (quorum ego) gode come un riccio. Chi non lo ama, lo eviti (oggi si direbbe che è “divisivo”).

Due o tre inutili note a latere

1. Sì, è autocitazionista, e a noi morettiani piace così, e comunque usa se stesso per raccontare molti/e altri/e (as usual)

2. Sì, è po’ commovente-senile, e a noi ex giovani facili alla commozione piace così

3. Aspetto con molta calma il giorno che un regista intelligente di destra faccia un equivalente speculare sulla loro storia, le loro contraddizioni, i loro sogni – e mi sa che aspetterò a lungo, almeno qui in Italia.


Il 25 aprile

Andrea Pertici su Facebook

Dal 1994, quando #Berlusconi portò al governo per la prima volta forze politiche che stavano fuori dall’”arco costituzionale” e non avevano cioè contribuito a scrivere la Costituzione, soprattutto quando al governo è stata la destra si è cercato di festeggiare di tutto, pur di arrivare ad una distrazione della festa della #Liberazione dall’occupazione nazifascista e dalla dittatura fascista.

Purtroppo, anche il #Pd renziano non ha mancato di metterci del suo, inscenando, nel 2017 una ridicola e penosa manifestazione #tuttoblu, sfilando vestiti di blu e agitando cartellini, con nomi di personalità europee, a prescindere – naturalmente – da loro contributo alla #Resistenza, ed anzi talvolta anche con simpatie per i nazifascisti, dimostrando tutta l’ignoranza che quella classe politica è riuscita a portare nel dibattito pubblico (unita a quella faccia tosta che li fa pure parlare di “competenza”).

Il 25 aprile 1945 è il giorno in cui Pertini, partigiano socialista, che con Leo Valiani (del Partito d’azione) e Emilio Sereni (comunista), guidava, in seno al Comitato di Liberazione Nazione Alta Italia (CLNAI), l’insurrezione milanese, pronunciò il celebre appello: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”.

Da lì la Liberazione, da lì – dopo poco meno di tre anni di faticosa costruzione della democrazia – la #Costituzione repubblicana, che con i suoi principi e le sue regole presidia quella democrazia riconquistata.

Lo fa quindi inevitabilmente essendo antifascista. La Costituzione italiana del 1947 (in vigore dal 1° gennaio 1948) è antifascista in ogni suo articolo, in ogni singolo comma o periodo. L’antifascismo non sta certamente solo in quella disposizione finale che vieta in qualunque forma la ricostituzione de disciolto partito fascista o in quella che esclude i capi responsabili del fascismo dal voto per cinque anni, sta ovunque.

LEGGI TUTTO

Berlino-Mosca, come amanti traditi espellono a vicenda diplomatici/spia

Remocontro

Frattura diplomatica Berlino-Mosca a dimensioni esagerate quasi a voler stupire il mondo. La Germania espelle 34 diplomatici russi, il Cremlino 20 tedeschi. Mosca: «Condanniamo fermamente queste azioni di Berlino, che continua a distruggere l’intera gamma delle relazioni Russia-Germania, anche nelle loro dimensione diplomatica», si legge in una nota ufficiale.
Ma nonostante le espulsioni, in Germania sono presenti ancora 90 rappresentanti diplomatici di Mosca, rassicura Bild. L’obiettivo non dichiarato delle espulsioni tedesche sarebbe «ridurre la presenza dell’intelligence russa in Germania». E viceversa. Oltre a forti pressioni alleate Nato.

Segreto svelato usato contro chi?

«Le autorità tedesche hanno notificato alla Federazione russa che avrebbero espulso i nostri diplomatici, ma hanno chiesto di non dirlo a nessuno», ha rivelato beffarda la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Sgarbo voluto e dichiarato, per cosa? Le agenzie di stampa russe ieri riportavano che il colloquio tra i rappresentanti di Russia e Germania sarebbe avvenuto il 5 aprile e che le parti si erano accordate per tenere la decisione segreta, sottolinea Sabato Angieri sul Manifesto

E i media tedeschi hanno confermato la presenza di accordi segreti pregressi. Tuttavia, sugli stessi media sono poi apparse indiscrezioni che hanno decisamente infastidito Mosca, anche se smentite dal Bundestag.

Come uno scambio di prigionieri

Ora, segretezza violata, veniamo gradualmente e sapere che le espulsioni ci sono state davvero, mentre resta ancora incerto in vero perché. ‘Riduzione volontaria di personale diplomatico’, come una sorta di silenzioso ‘scambio di prigionieri’ che è poi finito nello sputtanamento. «In risposta alle azioni ostili di Berlino» dichiara il Cremlino mentre annuncia l’espulsione di 20 diplomatici tedeschi in Russia. I funzionari degli Esteri di Putin fanno sapere che i diplomatici espulsi dalla Germania sono già rientrati tramite un volo speciale russo che ha ricevuto l’autorizzazione a entrare nello spazio aereo tedesco sabato mattina.

Diplomatici/spia, Leopard e Nord Stream

Ma le espulsioni non sono solo l’effetto più evidente del deteriorarsi delle relazioni tra i due Paesi, rileva Angieri. Oltre all’invio diretto dei ‘Leopard 2’ a Kiev e all’autorizzazione concessa agli altri stati a cui la Germania li aveva venduti e che intendevano fornirli all’Ucraina, Berlino è da tempo un osservato speciale del governo russo per l’attentato al Nord Stream dello scorso anno (certamente non una azione suicida) e per alcune dichiarazioni del nuovo ministro degli Esteri.

Boris Pistorius che dopo aver frenato Stoltenberg su Kiev nella Nato, aveva però definito «accettabili gli attacchi ucraini in territorio russo purché limitati e giustificati da necessità strategiche».

Russia: ‘Retorica intimidatoria’

Dalla Russia, risposte molto dure. Oltre le rivelazioni della portavoce ufficiale che dice ciò che il Cremlino pensa. Con la stessa Zakharova che si è mostrata addirittura minacciosa, con citazione letteraria molto politica. «Ricordi tutto quello che hai detto? Non dimenticare le tue parole, in ogni caso te le ricorderò io», ha detto la portavoce e riporta ‘Ria novosti’. Poi, malizia alta, il finto dubbio se il ministro Pistorius avesse scoperto chi ha commesso l’attacco al Nord Stream da tutti attribuito ad occidente.

«Anche questa è una ‘tattica accettabile di attacchi limitati’ volta a distruggere un’importante infrastruttura fino a poco fa fondamentale per Berlino?». Bella domanda, Maria Zakarova.

LEGGI TUTTO

Cosa significa “meditare”?

di Giovanni Lamagna

Meditare per me è diverso dal semplice pensare; è qualcosa in più. Pensare è qualcosa che obbedisce a delle regole precise, in qualche modo meccaniche, automatiche. Quando faccio l’operazione 1 + 1 e arrivo al risultato che fa 2 sto pensando; ho fatto in questo caso un’operazione puramente mentale.Quando, invece, arrivo al risultato che 1 + 1 può fare anche tre (come ci “insegna” la metafora del Dio Uno e Trino) sto meditando; ho fatto cioè un’operazione che va al di là delle pure regole mentali, le ri-vede, le trasforma, a volte (come in questo caso) addirittura le sconvolge.

In nome di una logica non solo mentale, puramente intellettuale, ma diversa, io dico addirittura superiore, perché fondata su una intuizione, che coglie altri aspetti del reale, che la pura intelligenza matematica o aritmetica non sarà mai in grado di cogliere. E che, però, a pensarci bene, sta dietro il mistero della vita stessa. Cosa accade, infatti, quando un uomo e una donna (ma anche due animali di sesso diverso) si congiungono e concepiscono una nuova creatura, se non il fatto (logicamente paradossale) che uno più uno fa tre e non due?

Vado avanti nella mia riflessione; quando ascolto una persona o leggo un testo e sto attento a capire le parole che ascolto o che leggo, sto pensando, sto facendo anche qui un’operazione soprattutto mentale, anche se non solo mentale; perché qui c’entra anche l’empatia, quindi entrano in gioco anche le emozioni e i sentimenti. Ma, se ritorno una seconda volta o, addirittura, più volte sulle parole che ho appena ascoltate o lette, in questo caso non sto solamente, semplicemente pensando, sto, infatti, meditando.

Sto facendo, cioè, un’operazione che è qualcosa in più del semplice capire o del rispettare alcune procedure logiche, intellettuali, di puro ed esclusivo pensiero. Capire, infatti, ha qualcosa a che fare col ricevere, col carpire, col prendere, con l’impossessarsi di un concetto. Meditare ha a che fare, invece, piuttosto col dare, col produrre, con il generare, con il mettere a frutto ciò che ho capito, ciò che ho carpito, com-preso, ciò di cui sono entrato in possesso quando ho semplicemente pensato o solo visto, guardato qualcosa.

LEGGI TUTTO

  • Reader’s – 30 maggio 2023
    Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
  • Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    Domenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
  • Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    Sono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
  • Reader’s – 27 maggio 2023
    Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
  • Reader’s – 26 maggio 2023
    ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: