St’acqua qua
Investire in Acquedotti e depurazione, chiede oggi la Coldiretti. D’altronde, si continua a ripetere da anni che la rete idrica italiana “fa acqua da tutte le parti” e di acqua, quindi, ce n’è sempre meno anche per questo banale motivo. Il PNRR ha previsto naturalmente interventi anche in questo settore e dalle regioni sono arrivate proposte di investimenti per ridurre di almeno il 15 per cento le perdite idriche degli acquedotti italiani per oltre 2,5 miliardi di euro. Ma sono stati stanziati finora soltanto 900 milioni in diverse rate. Per non parlare di altre centinaia di milioni che sarebbero necessari per riparare il sistema fognario, così come è inutile aggiungere che ad averne piú bisogno sarebbero le regioni del meridione e delle isole. Ma il governo voluto gli italiani si rifiuta (forse anche giustamente) di aumentare la spesa pubblica e non mostra alcuna intenzione di lottare seriamente contro l’evasione fiscale. Quanto a favorire le regioni meridionali, ci penserà l’autonomia differenziata. Insomma, come direbbe Bersani, “è st’acqua qua”.(nandocan)
Giornata dell’acqua
di Massimo Marnetto
La Giornata mondiale dell’acqua diventa un evento di consapevolezza. Ci volevano i fiumi in secca per capire che ce n’è sempre meno e occorre quindi una ”transizione idrica” nei consumi. Che modifichi la concezione degli scarichi igienici, che ancora oggi funzionano con acqua pulita. Come per l’adozione di motori elettrici nel trasporto, occorrerebbe che dal 2035 diventassero obbligatori gli impianti con recupero domestico delle ”acque grigie” (lavandino e doccia) per lo scarico delle acque nere.
Così come servirebbero agevolazioni in agricoltura per la conversione all’irrigazione di precisione e la realizzazione di invasi di mitigazione delle alluvioni, per lo stoccaggio di idroscorte. Tutto ciò mentre si riparano gli acquedotti groviera, con perdite assurde. Certo, questa grande ”transizione idrica” non garantirebbe l’elegante visibilità politica di un ponte sullo stretto; ma più si condanna dal basso l’indifferenza blu, più l’acqua diventa un attivatore di consenso. L’unico modo per far muovere i politici.
Xi Jinping a Mosca oltre l’Ucraina per un mondo ‘multipolare’ non solo Occidentale-americano
Piero Orteca su Remocontro
Putin riceve Xi: ‘C’è interesse per il piano di pace cinese’. Xi Jinping mette il peso della Cina su una bozza di piano di pace che la Russia definisce «interessante», che Kiev si riserva di valutare, ma che gli Usa rifiutano seccamente. Il progetto di un globo multipolare con un’altra vera superpotenza. Insomma, un altro mondo.
Un mondo ‘Post-Occidentale’
Il significato più autentico del viaggio di Xi Jinping a Mosca è uno e uno solo: ribadire che l’architettura geopolitica del mondo che verrà potrà essere esclusivamente ‘multipolare’. Tutto il resto viene dopo. L’America (e l’Occidente) insomma, può scordarsi di recitare la parte del poliziotto del pianeta, pronto a ‘esportare’ i suoi valori, ma anche lesto a importare tutto quello che gli fa comodo. Perché, spesso, gratta gratta, sotto la vernice degli ideali spuntano i dollari.
L’Ucraina banco di prova
Il programma della trasferta russa del leader cinese vede al primo posto le discussioni sul piano di pace di Pechino per l’Ucraina. Ieri, le prime quattro ore e mezza di colloquio, con Vladimir Putin, hanno riguardato (si dice) essenzialmente questo spinoso argomento. Contrariamente a quanto è avvenuto in passato, per analoghi tentativi di mediazione, questa volta il Cremlino è sembrato più disposto ad ascoltare. Anzi, Putin ha fatto anche degli apprezzamenti, che stimolano però alcune considerazioni. In questa fase, ma con le forze in campo impegnate a consolidare le proprie posizioni in vista di eventuali negoziati, sembra altamente improbabile che ci possano essere novità diplomatiche. E allora? Bisogna leggere in trasparenza. La partita ucraina si è ormai allargata, diventando un sofisticato gioco di scacchi planetario.
La Cina e i ‘disallineati’
Xi Jinping sta sfruttando la guerra europea, per proporre la Cina come polo catalizzatore di quei Paesi che, una volta, venivano definiti ‘non allineati’. È riuscito, a sorpresa, a mettere d’accordo Iran e Arabia Saudita o, quantomeno, a riportarli al dialogo. Tutto questo mettendo piede, di prepotenza, in un’area geografica, come il Golfo Persico, che era stata sempre egemonizzata dagli Stati Uniti. Adesso, il paradosso è che, mentre il Piano cinese in 12 punti viene criticato da tutto l’Occidente e fatto a fettine dal Dipartimento di Stato Usa, il governo ucraino, pur non condividendolo, lo ha accolto come un segno positivo. Con la speranza, forse (e paradossalmente), che la Cina riesca a essere più ‘produttiva’ nel convincere la Russia a trattare (facendo le necessarie concessioni), di quanto lo siano gli Stati Uniti, invece, ad alimentare la guerra.
Questa valutazione è talmente vera, da essere confermata dallo stesso programma di Xi Jinping, il quale, dopo Putin, dovrebbe anche parlare con Volodymyr Zelensky, in videoconferenza.
In Ucraina qualcosa si muove
Ma che qualcosa di diverso si cominci a muovere anche nel campo ucraino, è testimoniato dalla conversazione avuta la scorsa settimana dal Ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba e dal suo nuovo omologo cinese Qin Gang. Quest’ultimo, come riferisce il Wall Street Journal, sarebbe partito all’attacco, cercando di convincere la controparte che gli Stati Uniti ‘stanno facendo di tutto per prolungare la guerra’ e che bisogna, invece, pensare ai negoziati. Prima possibile. La Cina è disponibile a tutto questo. E, fa capire Qin Gang, ha gli ‘argomenti giusti’ per convincere Putin a sedersi a un tavolo per trattare.
Nulla di immediato in vista
Certo, nessuno si aspetta clamorose svolte immediate, ma è altrettanto chiaro che l’Amministrazione Biden guarda, con crescente nervosismo, all’attivismo diplomatico di Pechino. Resta il fatto che Putin ha dichiarato ‘di avere letto il piano cinese e di essere aperto al processo di negoziazione’. Mentre Xi Jinping è tornato a insistere ‘sul ruolo senza limiti’ del partenariato tra Mosca e Pechino. Più in generale, secondo diversi analisti, quella della ‘mediazione di pace’ è una buona scusa, che serve ai cinesi per coprire i loro frequenti contatti con la Russia, senza incappare nella tagliola delle critiche o, peggio, delle sanzioni. L’attivismo di Xi, però, non si ferma alla politica e riguarda, anche e soprattutto, i progetti di interscambio commerciale con la Russia di Putin.
Ovviamente, nessuna parola è stata spesa su eventuali forniture ‘sensibili’. Cioè, armi letali, munizioni, esplosivi o pezzi di ricambio, che finora i servizi di intelligence americani hanno escluso che i cinesi possano avere offerto all’esercito russo.
Disallineati ma non disarmati
Tuttavia, la vigilanza da parte occidentale resta alta e i motivi sono sotto gli occhi di tutti. È già cominciata, alle porte del Golfo Persico, nel Mare dell’Oman, una gigantesca esercitazione navale congiunta, alla quale partecipano navi da guerra russe, cinesi e iraniane. Si tratta di una spettacolare dimostrazione di forza, che vale più di mille dichiarazioni fatte nelle sedi della diplomazia.
A fronteggiare questa potente squadra navale, ce n’era un’altra, forse più massiccia: quella dell’Occidente. Capitanata dalle unità della Quinta flotta dell’US Navy, di stanza in Bahrain. Come si vede, finito il tempo delle parole, ormai gli avversari si fronteggiano fin troppo da vicino. Col dito sempre sul grilletto.

Iran: “Detenuti minorenni sottoposti a frustate, scariche elettriche e violenza sessuale durante la brutale repressione delle proteste”
da Amnesty International
16 Marzo 2023 – Amnesty International ha denunciato che le forze di sicurezza e dell’intelligence iraniane hanno commesso tremendi atti di tortura – tra cui pestaggi, frustate, scariche elettriche, stupri e altre forme di violenza sessuale – nei confronti di minorenni persino di 12 anni coinvolti nelle proteste in corso dalla morte in custodia, sei mesi fa, di Mahsa (Zina) Amini.
Le ricerche dell’organizzazione per i diritti umani puntano il dito sulle Guardie rivoluzionarie, i paramilitari basiji, i reparti di pubblica sicurezza della polizia e altri servizi dell’intelligence. L’obiettivo è quello di punire, umiliare ed estorcere “confessioni” forzate alle ragazze e ai ragazzi arrestati.
“Gli agenti dello stato iraniano sottraggono i minorenni alle loro famiglie e li sottopongono a inenarrabili crudeltà. È terribile usare questi poteri in un modo così criminale contro persone impaurite e vulnerabili, infliggendo loro gravi punizioni, procurando angoscia a loro e alle famiglie e lasciandoli coi segni di gravi violenze fisiche e mentali”, ha dichiarato Diana Eltahawy, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.
“Le autorità iraniane devono immediatamente scarcerare tutti i minorenni arrestati solo per aver preso parte alle proteste pacifiche. In assenza di qualsiasi prospettiva di un’indagine interna, efficace e imparziale, su queste torture, chiediamo a tutti gli stati di esercitare la giurisdizione universale nei confronti di funzionari iraniani, compresi quelli in posizione di comando o di responsabilità, ragionevolmente sospettati di aver commesso crimini di diritto internazionale nei confronti dei giovani manifestanti”, ha aggiunto Eltahawy.
I minorenni arrestati sono inoltre stati tenuti in condizioni crudeli e inumane, all’interno di centri estremamente affollati con poche possibilità di andare al gabinetto o lavarsi, ricevere cibo sufficiente e bere acqua potabile. Sono stati esposti a temperature estreme e a lunghi periodi di tempo d’isolamento. Sono state negate loro cure mediche adeguate anche nel caso in cui avessero riportato ferite a seguito delle torture
- Reader’s – 30 maggio 2023Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineDomenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineSono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
- Reader’s – 27 maggio 2023Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
- Reader’s – 26 maggio 2023ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)