Reader’s – 21 dicembre 2022. Rassegna web

Per la prima volta lunedì scorso, 19 dicembre, 5 mila tra delegati, attivisti e dirigenti Cgil hanno varcato le porte del Vaticano per essere ricevuti in udienza dal Papa. Un incontro che segue la grande manifestazione per la pace del 5 novembre scorso a piazza San Giovanni a Roma, dove al fianco del sindacato hanno sfilato decine di associazioni – laiche e cattoliche – unite per dire no a tutte le guerre e per chiedere più diplomazia e meno armi nella risoluzione del conflitto in Ucraina.

Il Papa alla Cgil: «Fate rumore e siate la voce di chi non ce l’ha» (video)

Le parole di Papa Francesco

“Lavorare permette alle persone di essere se stesse e di migliorare il mondo” ha detto Papa Francesco alla Cgil: “Il lavoro costruisce la società, è un’esperienza primaria di cittadinanza, che crea comunità. È molto più della somma delle diverse professionalità, perché genera una relazione con gli altri e per gli altri”. Il lavoro tesse infatti il “tessuto della democrazia”, attraverso “l’operatività creativa che si sviluppa nei luoghi di lavoro”, viene dal basso, “dalla realtà”.

Per il Santo Padre il compito del sindacato è quindi quello di “educare al senso del lavoro, promuovendo una fraternità trai lavoratori”, che è il “sale di un’economia sana”, capace cioè di “rendere migliore il mondo”, perché “rinunciare a investire sulle persone è un pessimo affare per la società”.

Tra le storture dell’attuale mondo del lavoro, per Bergoglio c’è “la cultura dello scarto”, che ha invaso il mondo del lavoro, “là dove la dignità umana viene calpestata dalle discriminazioni di genere”, dal precariato giovanile, nella cultura dell’esubero, perché i lavori più usuranti sono poco tutelati.

Il Papa si è poi detto preoccupato per la sicurezza sul lavoro e per lo sfruttamento delle persone, “come se fossero macchine da prestazione”. Ha così aggiunto: “Ci sono forme violente, come il caporalato e la schiavitù, la costrizione a turni massacranti, il gioco al ribasso nei contratti, il disprezzo della maternità, il conflitto tra lavoro e famiglia. Quante contraddizioni e quante guerre tra poveri si consumano intorno al lavoro”. Bergoglio, inoltre, ha rimarcato che “negli ultimi anni sono aumentati i cosiddetti ‘lavoratori poveri’: persone che, pur avendo un lavoro, non riescono a mantenere le loro famiglie e a dare speranza per il futuro”.

Il sindacato è quindi chiamato a essere “voce di chi non ha voce”, in particolare per i giovani. “Cari amici – ha concluso -, vi invito a essere ‘sentinelle’ del mondo del lavoro, generando alleanze e non contrapposizioni sterili. La gente ha sete di pace, soprattutto in questo momento storico, e il contributo di tutti è fondamentale”.


Zelensky per la prima volta fuori dall’Ucraina vola a Washington per altri soldi e armi

da Remocontro

Il presidente ucraino Zelensky è in volo per Washington dove tra qualche ora incontrerà alla Casa Bianca Joe Biden e interverrà al Congresso statunitense, rivela la Cnn. Secondo il sito Axios, il leader ucraino interverrà al Congresso Usa per ringraziare dei miliardi di aiuti ricevuti ma anche per chiedere nuovi fondi e altre armi. Si tratta della prima visita di Zelensky a Washington dall’inizio dell’invasione della Russia. Nel nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev inclusi anche i missili Patriot, riferiscono fonti informate.

La prima volta fuori dall’Ucraina in guerra

È il primo viaggio del presidente ucraino fuori dal suo Paese dall’inizio della guerra, tenuto segretissimo sin dopo la partenza su un volo imprecisato di aviazione ignota. All’arrivo, subito alla Casa Bianca, e primo faccia a faccia con Biden dall’inizio del conflitto dopo infinite conversazioni telefoniche. In serata, Zelensky dovrebbe parlare al Congresso riunito in seduta congiunta. Tutto organizzato ma senza conferme ufficiali, visto che per motivi di sicurezza i piani potrebbero anche essere cambiati. Appello della presidente Pelosi, in uscita dalla carica e dal Congresso, ai deputati nella scelta tra Zelensky e le vacanze di fine anno.

Ancora guerra di immagine

Oltre il clamore per il viaggio simbolico del leader di Kiev fuori dai confini del suo Paese dopo 300 giorni di conflitto  -«impatto di immagine» come lo definisce Viviana Mazza sul Corriere della Sera-, sul tavolo della discussione ci saranno argomenti molto concreti, certamente già discussi prima che attendono l’annuncio più clamoroso, a vantaggio politico delle due parti. I sussurri di Washington dicono di missili Patriot e di aperture di Zelensky ad una trattativa reale con Mosca, oltre gli assolutismi di facciata.

Obiettivi politici sparsi

Appello ucraino al nuovo Congresso che si insedia il 3 gennaio, nuova maggioranza repubblicana con diversi deputati del «Freedom Caucus» di estrema destra, dichiaratamente contrari alle continue spese per la guerra. Biden annuncerà 1,8 miliardi di dollari in nuova assistenza per la sicurezza dell’Ucraina, ha anticipato la Cnn, in aggiunta ai 20 miliardi forniti finora. a far approvare al Congresso altri 45 miliardi di dollari per Kiev, e fondi per ristabilire l’arsenale del Pentagono, impoverito dall’invio di armi a Kiev e 6,2 miliardi per rafforzare la presenza Usa sul fianco orientale della Nato.

I diversi ‘Natale’ che si preparano

L’Ucraina al buio mentre gli americani celebrano Hannukah e Natale, il titolo giornalistico di impatto a frenare gli entusiasmi attorno alla visita di Zalensky negli Usa. Novità a sorpresa che sono in pochi ad interpretare come momento di forza, ma per molti anzi, segnale di estrema debolezza nel Paese sotto attacco russo permanente alle sue infrastrutture vitali. 

La situazione della fornitura di elettricità rimane critica: l’80% della regione di Kiev è senza corrente, ha scritto su Telegram il governatore Oleksii Kuleba, citato dai media ucraini.


Sconcerto fatuo

di Massimo Marnetto

L’inferiorità delle donne va programmata per essere confermata. Se una ragazza non studia, capisce meno di un ragazzo che ha studiato. E così il pregiudizio viene rinforzato dalla realtà. E’ questo il piano dei talebani in Afghanistan che hanno vietato l’università alle donne. Forse perché hanno visto che poi le universitarie si ribellano al velo, come in Iran. La notizia ci ha scandalizzato, ma è solo sconcerto fatuo. Anche il cattolicesimo penalizza la donna*, perché il ”soffitto di cristallo” che ne preclude il sacerdozio c’è ed è blindato. 

Ecco, se i rappresentanti nel nostro dio più civile volessero dare un segnale di solidarietà alle ragazze iraniane e afganistane, il papa dovrebbe affacciarsi alla benedizione Urbi et Orbi e sorprenderci: ”Sorelle di tutto il mondo, da oggi inizia il lavoro per togliere la barriera che vi separa dal sacerdozio. Vi chiediamo scusa per tutti i secoli in cui vi abbiamo discriminato, incuranti della pari considerazione che il vostro genere ha di fronte a dio e all’umanità. Dedichiamo il nostro ravvedimento alle donne iraniane e afgane, per averci aperto gli occhi con il loro martirio per la dignità”.

*Pare anche a me che l’esclusione delle donne dal sacerdozio cattolico, diversamente da quanto avviene nelle chiese protestanti, non trovi giustificazione nel Vangelo e nelle Scritture in generale, come del resto il celibato ecclesiastico per i sacerdoti maschi. Le motivazioni addotte, anche per me assai discutibili, sono oggi in generale di carattere pratico. Tuttavia ho molti dubbi che si possa considerare il sacerdozio come una carriera privilegiata per cui il mancato accesso “penalizzerebbe la donna”. Un privilegio così poco ambito che la crisi delle vocazioni, oltre che una mentalità più aggiornata, costringerà prima o poi ad annullare entrambi i divieti. (nandocan)


Decadenza

di Giovanni Lamagna

Quando Putin, il patriarca Kirill, i Russi in generale parlano di decadenza morale, culturale, civile dell’Occidente in fondo non hanno torto, dicono la verità. Certo le ragioni di questa decadenza non sono quelle che pensano e dicono loro! Anzi, forse o senza forse, loro da questo punto di vista stanno persino più inguaiati di noi. Ma che l’occidente sia alla fine di una lunga parabola di egemonia culturale e di dominio economico e politico, questa mi sembra una indubbia e incontestabile verità.


  • Reader’s – 5 giugno 2023 – rassegna web di nandocan magazine
    I poveri e l’ideologia del merito. Merito deriva da merere, cioè guadagnare, da cui derivano anche mercede e meretrice. La meritocrazia è l’ideologia del merito che, come tutte le ideologie, prende una parola che ci piace e ci affascina, la manipola e la perverte. E così, in nome della valorizzazione di chi è meritevole e povero, l’ideologia meritocratica è diventata la legittimazione etica della diseguaglianza.Don Milani, di cui festeggiamo quest’anno il centenario, queste cose le sapeva molto bene. Sapeva che i suoi ragazzi di Barbiana non erano demeritevoli: erano soltanto poveri; non erano colpevoli, erano soltanto poveri.(Bruni) /L’Ue vota l’economia di guerra: «Fondi Pnrr per le armi». Dal welfare al warfare (Rem) /
  • Reader’s – 4 giugno 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    L’Ucraina è pronta a lanciare la sua attesa controffensiva: lo ha affermato il presidente Zelensky in un’intervista al Wall Street Journal. «Crediamo fermamente che avremo successo», ha commentato il leader ucraino da Odessa. Zelensky ha riconosciuto la superiorità aerea russa e la mancanza di protezione da questa minaccia: «Significa che un gran numero di soldati morirà nell’operazione». «Ad essere onesti, può andare in vari modi, completamente diversi. Ma la faremo e siamo pronti». /Violenza sulle donne. Il problema riguarda solo gli uomini? (Lamagna) / Caro Massimo…(Lello Arena)
  • Reader’s – 3 giugno 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    L’allarme lanciato ieri dal Center for AI Safety, 350 imprenditori, ricercatori ed esperti del settore, compresi i personaggi che oggi si contendono il primato dello sviluppo dell’AI: (Maggi) /Il naufragio delle spie Aise-Mossad sul lago Maggiore. Funerale in Israele silenzio in Italia (Remocontro) /Rivoluzione e fratellanza (Lamagna)
  • Reader’s – 2 giugno 2023 – rassegna web di nandocan magazine
    Il bluff del “nuovo secolo americano”.Se finisce il bluff del “morire per l’Ucraina”, finisce anche il bluff, o l’illusione, del “nuovo secolo americano” e dell’Impero globale dominato dagli Stati Uniti, che non dovevano essere superati, ma nemmeno eguagliati, come dicono, da alcuna altra Potenza. Possiamo così sperare che il conflitto in Europa si concluda prima che il suo contagio si diffonda o degeneri in una guerra mondiale, secondo l’avvertimento che viene dal Kosovo.Ma per noi è troppo poco che questa guerra finisca, innescando magari un lungo periodo di guerra virtuale e di “competizione strategica” fino alla “sfida culminante” con la Cina, come minacciano i documenti sulla “Strategia nazionale” degli Stati Uniti. Dobbiamo invece uscire dal sistema di dominio e di guerra e passare a un’altra idea del mondo, come un  mondo di mondi diversi in relazione tra loro, fondato sulla pace, sulla cura della Terra e sulla dignità di tutte le creature.(La Valle)/Dal Maghreb alla Tunisia siccità devastante: fame o fuga (Orteca) / Popolo e patria (Lamagna)
  • Reader’s – 1 giugno 2023 (speciale)
    Il mio ricordo di don Lorenzo Milani nel centenario della nascita. Non un profilo biografico, ce ne sono tanti in giro. Quello che segue è un un ricordo personale di due incontri con lui e di una stagione straordinaria e indimenticabile della città in cui sono cresciuto.
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