Reader’s – 20 maggio 2022 (rassegna web)

È in arrivo l’estate e con l’estate la stagione balneare, per la quale, ci ricorda oggi Massimo Marnetto, resiste ancora In Italia una sorta di usucapione delle spiagge da parte degli stabilimenti. “Ovvero la pretesa di chi da decenni ha lo stesso pezzo di spiaggia a un canone ridicolo, di poter speculare per sempre”. Per l’Europa però “questo privilegio cozza contro la regola della concorrenza, che in questo caso- va a favore dei consumatori (prezzi dei servizi più bassi) e dello Stato (canoni più alti). ”

“Si – ribattono gli imprenditori del settore – ma noi abbiamo investito soldi per offrire strutture accoglienti. Ora non ci si può dire andatevene”. Vero, concede benevolmente Marnetto, “occorre trovare forme di equo ristoro per le migliorie, al netto dell’abusivismo dilagante”. Dovrebbe pensarci la politica se fosse capace di attenersi a criteri di valutazione oggettivi , nell’interesse generale.

“Ma mettiamoci nei panni di un politico che sa che intaccare l’usucapione balneare significa perdere una barca di voti. Tra il giusto-impopolare e la sopravvivenza sceglierà la seconda. Magari salvando capra e cavoli con una proposta di rinvio. E se proprio non si può differire la rogna, sí croma il privilegio balneare con la patina sociale dei posti di lavoro a rischio, così la resistenza all’Europa cattiva sembra accettabile, persino morale. E’ la politica, bellezza”.

Sanzioni pericolose. Come la Russia cerca di scansarle, quanto l’Occidente può sostenerle

L’arma delle sanzioni economiche si sta rivelando molto controversa” leggo anche oggi su Remocontro – Sono durissime e avranno senz’altro un pesante effetto negativo sulla Russia. Ma nel lungo periodo. Certo, quest’anno il suo Pil calerà dell’8,5% e l’inflazione arriverà al 20%. Ma, invece, gli effetti “di rimbalzo” sull’Europa, possono essere contabilizzate fin da ora.

Ciò detto, Piero Orteca su Remocontro richiama l’attenzione sul fatto che “tra Stati Uniti ed Europa esistono differenze sostanziali, sulla visione geopolitica del pianeta. Perché? Diciamo che in alcune aree gli interessi sono diversi e in altre, addirittura, confliggono. La grande partita per il futuro dell’Ucraina (e dell’Europa) non si gioca solo a Mosca ma, principalmente, a Washington.

Gli Stati Uniti, scrive Orteca, sono, da un pezzo, davanti a un dilemma “esistenziale”: vogliono ancora un mondo “unipolare”, che li autorizzi a intervenire ovunque “per riportare l’ordine”? Oppure pensano di concentrarsi e di spendere risorse, in primo luogo, nel loro Paese? La prima opzione è quella dei democratici di Biden, la seconda è stata (e sarebbe) quella dei repubblicani di Trump”.

Dei due corni del dilemma, a Firenze si sarebbe detto: accidenti al meglio. Di certo il secondo, per quanto politicamente e umanamente degradante, potrebbe risultare meno pericoloso del primo. Per un futuro di pace non vedo alternative ad un mondo multipolare che abbia rinunciato alle logiche di dominio.

Bivio elettorale a scadenza

Tornando alla dura realtà, a novembre si voterà per le elezioni di “Midterm” e si rinnoverà il Congresso. Se i democratici perdono (i sondaggi non sono favorevoli) Biden è fritto, sostiene l’analista di zRemocontro. “Attenzione però: la guerra in Ucraina non è il leit-motiv della campagna elettorale (che già infuria). Prima vengono l’inflazione, la delinquenza dilagante, l’immigrazione clandestina e le ventilate modifiche alla legge sull’aborto. Certo, con un’inflazione all’8,3%, con i problemi di approvvigionamento della catena logistica per la produzione, con i continui crolli in Borsa (specie dei “tecnologici”) e la fibrillazione dei mercati azionari, le domande a cui dovrà rispondere Biden si moltiplicano.

Il ‘ministero della verità’ sospeso

Il Ministro per la Home Security, Alejandro Mayorkas, ha congelato tutto, dopo essere stato torchiato dal Senato Usa. La direttrice, Nina Jankowicz, ex consulente del Ministero degli Esteri ucraino, si è dovuta dimettere a furor di popolo. In America non si scherza, e il Primo emendamento, quello sulla libertà di stampa, non si tocca. Di sicuro, a Biden avevano suggerito di fare una cosa “politically correct”. E cioè di ispirarsi a due leggi, l’Espionage Act del 1917 e il Dissent Act del 1918. Ma a quell’epoca l’America era in guerra.

O forse lo è anche oggi e noi non ce ne siamo accorti?


  • Reader’s – 8 giugno 2023 – rassegna web di nandocan magazine
    È saltata la diga sul Dnepr. La rovina che ne è derivata da un lato potrebbe ostacolare la controffensiva ucraina nella zona di Kherson, dall’altro potrà togliere l’acqua potabile alla Crimea russa, assetandola. Non si può dire perciò a chi giovi questa catastrofe, mentre essa colpisce tutti e due, come nel giudizio di Salomone fare a pezzi il bambino voleva dire toglierlo a tutte e due le madri. In ogni caso siamo all’avvelenamento dei pozzi, al “muoia Sansone con tutti i Filistei”, ai pozzi di petrolio incendiati dagli iracheni sconfitti nell’abbandonare il Kuwait nel 1991./La diga, le centrali nucleari e l’incubo Cernobyl (Rem) / Draghi e la guerra (Marnetto)
  • Reader’s – 7 giugno 2023 – rassegna web di nandocan magazine
    Anche “in Tunisia, la Meloni ha sperimentato la ”conferenza stampa – selfie”, cioè senza giornalisti”, commenta Marnetto.Passo dopo passo, anche i giornalisti si abitueranno all’idea di un governare sempre più disinvolto e meno democratico. D’altra parte, è quello che si aspettano i suoi elettori. O no? /‘Il mondo deve restare americano e gli europei sono avvertiti: con noi o contro di noi’, Enni Remondino, su Remocontro, riferisce sulle minacce di Robert David Atkinson, economista canadese-americano presidente della Information Technology and Innovation Foundation, think tank di politica pubblica con sede a Washington, ospitato su Limes./
  • Reader’s – 6 giugno 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    La pace in Ucraina si raggiunge per fasi. La prima delle quali è sminare il conflitto dal fatalismo bellico, il sentimento per cui non ci sono alternative alle armi.La missione di Zuppi doveva essere quella di un emissario europeo, ma la Ue – in perfetta adesione alla Nato – ha preferito assecondare il concetto di vittoria. Invece il Vaticano vuole sparigliare e rompere (finalmente) l’immobilismo imbambolato delle pubbliche opinioni, prendendo iniziative e rischi. (Marnetto) /Covid, guerra e disuguaglianze, Occidente mangia Africa (Remocontro) /
  • Reader’s – 5 giugno 2023 – rassegna web di nandocan magazine
    I poveri e l’ideologia del merito. Merito deriva da merere, cioè guadagnare, da cui derivano anche mercede e meretrice. La meritocrazia è l’ideologia del merito che, come tutte le ideologie, prende una parola che ci piace e ci affascina, la manipola e la perverte. E così, in nome della valorizzazione di chi è meritevole e povero, l’ideologia meritocratica è diventata la legittimazione etica della diseguaglianza.Don Milani, di cui festeggiamo quest’anno il centenario, queste cose le sapeva molto bene. Sapeva che i suoi ragazzi di Barbiana non erano demeritevoli: erano soltanto poveri; non erano colpevoli, erano soltanto poveri.(Bruni) /L’Ue vota l’economia di guerra: «Fondi Pnrr per le armi». Dal welfare al warfare (Rem) /
  • Reader’s – 4 giugno 2023. Rassegna web di nandocan magazine
    L’Ucraina è pronta a lanciare la sua attesa controffensiva: lo ha affermato il presidente Zelensky in un’intervista al Wall Street Journal. «Crediamo fermamente che avremo successo», ha commentato il leader ucraino da Odessa. Zelensky ha riconosciuto la superiorità aerea russa e la mancanza di protezione da questa minaccia: «Significa che un gran numero di soldati morirà nell’operazione». «Ad essere onesti, può andare in vari modi, completamente diversi. Ma la faremo e siamo pronti». /Violenza sulle donne. Il problema riguarda solo gli uomini? (Lamagna) / Caro Massimo…(Lello Arena)
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