reader’s – 2 marzo 2023

rassegna web di nandocan magazine

Ostruzionismo antiumanitario

di Massimo Marnetto

Visto che non si possono costruire muri sul mare per non far entrare i migranti, il Governo ha steso un fitto filo spinato di burocrazia contro i salvataggi. Si parte dalla frammentazione delle competenze tra Ministero dell’Interno e delle Infrastrutture, tra Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, che implica perdita di tempo legalizzata nelle decisioni, durante la quale il caso si potrebbe risolvere da solo con un bel naufragio. Poi c’è l’obbligo per le Ong del salvataggio ”monoporzione” (solo un natante alla volta) con destinazione di sbarco lontana, con altra perdita di tempo legalizzata per tenerle fuori dalle aree operative. 

Questo ostruzionismo disumanitario è inaccettabile. Fa bene la Schlein a schierare il PD contro il favoreggiamento di naufragio, a costo di sembrare troppo radicale per qualche esponente del partito in uscita. Non Fioroni, ma opere di bene.


Il Signor Ministro dell’Interno

Walter Vecellio su Facebook

Il Signor Ministro dell’Interno ogni giorno ne dice una. Conia l’ineffabile frase “carichi residuali”, riferendosi agli immigrati. Per meglio chiarire il concetto rimprovera i suoi critici ammonendoli che se ci si vuole fermare all’esegesi delle espressioni burocratiche, “fate pure” (grazie per l’autorizzazione, Signor Ministro), “ma non accettiamo lezioni da nessuno dal punto di vista del rispetto dei diritti umani”.

Il Signor Ministro teorizza che nessun padre, per quanto disperato, dovrebbe mettere i suoi figli nella situazione in cui si sono trovati quei poveretti morti a poche centinaia di metri dalle coste di Cutro (lo fanno anche le madri che quei figli, carne della loro carne, li mettono al mondo, Signor Ministro)…..

…Il Signor Ministro ha voluto chiarire il senso della sua frase sulla disperazione che non giustifica che per disperazione si possa abbandonare una terra dove si muore di fame, sete, malattia, guerra, in cerca di fortuna “altrove”: “Ho solo detto fermatevi, veniamo a prendervi noi attraverso strumenti legali come i corridoi umanitari”.

“Corridoi umanitari”: dove, come, protetti da chi, Signor Ministro: nell’Afghanistan dei Talebani, nella Siria di Assad, nella Libia di non si sa chi, nell’ex Africa un tempo francese ora preda dei mercenari Wagner agli ordini di Mosca, della Cina, del terrorismo salafita e islamista? Quelle migliaia e migliaia di profughi, sono già disperati di loro. Non aggiunga Signor Ministro, ulteriore motivo di disperazione.


Sfida globale in Asia Centrale. Lukashenko a Pechino, Blinken nell’Asia ex sovietica

Piero Orteca su Remocontro

Usa-Cina, sfida globale con una frenetica attività diplomatica che cerca di costruire nuove alleanze. O di rovesciare quelle esistenti. Mentre il Presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko, storico partner di Putin, è da ieri a Pechino, il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha cominciato il suo tour in Asia centrale, nelle repubbliche ex sovietiche di Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan e Turkmenistan.

Lukashenko da Xi Jinping per il cessate il fuoco

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko con Xi Jinping a Pechino. «Vediamo la situazione che si sta sviluppando sulla scena internazionale. Ci congratuliamo con voi per i progressi calmi e ponderati. State seguendo la vostra strada; non intralciate nessuno e non reagite ai piccoli colpi provenienti da destra e sinistra alla Repubblica popolare cinese». Nel colloquio con il premier cinese Li Keqiang, «L’incontro di oggi avviene in un momento molto difficile, che richiede un nuovo approccio non ortodosso e decisioni politiche responsabili che dovrebbero mirare innanzitutto a prevenire uno scivolamento in un confronto globale che non vedrà vincitori».

L’agenzia statale Xinhua ha dato conto dei colloqui tra Lukashenko e il premier Li Keqiang, senza alcun accenno alla vicenda dell’Ucraina.

Biden-Blinken nell’Asia ex sovietica

Joe Biden sta invece cercando di convincere Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan eTurkmenistan a uscire dalla sfera d’influenza russa, senza però cadere ‘dalla padella nella brace’. Cioè, nelle braccia dei cinesi.

Impresa che, in un periodo di acuta crisi economica planetaria come quella attuale, può essere compiuta solo sborsando montagne di dollari, come ammette l’adviser di Blinken, Donald Lu: «Il nostro obiettivo principale è dimostrare che gli Stati Uniti sono un partner affidabile. Vediamo le difficoltà che queste economie stanno affrontando, dagli alti prezzi del cibo a quelli dei carburanti; dall’elevata disoccupazione alle difficoltà nell’esportazione dei loro beni; dalla lenta ripresa post-covid al grande afflusso di migranti in arrivo dalla Russia. Perciò stiamo lavorando con l’obiettivo di sostenere le popolazioni di questa regione».

Generosità molto interessate

Che, tradotto dal politichese, significa «se non passate con noi, almeno restate neutrali. E ci guadagnerete». Per essere chiari, il viaggio di Blinken ha un obiettivo immediato: evitare che tutti questi Paesi facciano da ‘sponda’ a Mosca, per scavalcare le sanzioni. Cosa che avviene abbondantemente tutti i giorni, anche se il Kazakistan si era impegnato formalmente a rispettarle. Ma le chiacchiere non contano e i fatti dicono altro. Il tentativo di rovesciare il Presidente kazako, Kassym Tokayev, dell’anno scorso, venne sventato grazie a Putin, che fece intervenire la forza ‘multinazionale’ della «Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva». Dietro quegli eventi qualcuno ha malignato, ipotizzando che ci potesse essere anche una manina ‘occulta’ di origine occidentale. Logico (e consequenziale) quindi, che oggi il Kazakistan predichi bene e razzoli male, restando vicino a Mosca e cercando di minimizzare i ‘danni collaterali’.

LEGGI TUTTO



Cesura

Alessandro Gilioli su Facebook

Per il PD è una cesura cognitiva, culturale, di genere, di generazione, di approccio al reale. Le coordinate secondo cui “è più a sinistra” di Bonaccini spiegano solo un piccolo pezzo del reale. È una cesura molto più profonda.

È anche la sinistra italiana che esce dal trauma del Novecento, cioè del più grande partito comunista d’Occidente finito in coriandoli inutili per aver elaborato la caduta del muro solo emulando la destra. Lei, alla caduta del Muro faceva l’asilo.

Dopodiché il reale si sa com’è stronzo, e come si prende gioco di tutto, quindi ora ci sono gli squali, i cacicchi, i Franceschini – e chissà se sarà più forte lei.


  • Reader’s – 18/19 marzo 2023
    “L’economia è fatta di aspettative, e se si rompe il rapporto fiduciario tra risparmiatori e banche, beh allora non c’è assolutamente modo di rimettere le cose a posto, in tempi brevi e senza traumi”. Così oggi Piero Orteca su Remocontro. Ed è “patologicamente” vero almeno da quando la finanziarizzazione dell’economia ha separato e comunque posto in secondo piano il valore oggettivo e concreto di beni e servizi rispetto a quello atteso o immaginato dalle contrattazioni in borsa. Tanto che, come si ripete stancamente ma inutilmente da decenni, non esiste quasi più alcuna corrispondenza tra l’economia reale e quella trattata dalle banche. E’ il capitalismo “di cartone” che procede impavido condizionando pesantemente la politica, per lo più incurante della sorte di imprese e lavoratori. Altro che “politique d’abord”. / Cavia Ucraina: il riciclaggio degli armamenti al collaudo assassino (Ennio Remondino) / Stavolta Piantedosi ce la può fare (Massimo Marnetto)
  • Reader’s – 17 marzo 2023
    Landini ci ha provato e ha fatto bene. Che a prendere l’iniziativa sia il segretario generale della CGIL è già una garanzia che almeno nelle intenzioni non si tratta di un restyling del vecchio PD, del tentativo cioè di rimettere insieme i cocci di una fusione fallita in partenza. Marnetto è pessimista, ma che Calenda si smarchi per la presenza di Conte e Conte sia tiepido per la presenza di Calenda era non solo ampiamente prevedibile ma anche comprensibile, se davvero si tratta di ricostruire una sinistra plurale ma coerente. Come si dice, errare è umano, perseverare diabolico. Se invece l’obbiettivo era più modestamente quello di accordarsi per l’opposizione a questo o quell’obbiettivo del governo Meloni, a cominciare dal presidenzialismo e dall’autonomia differenziata), allora sì, sarei d’accordo con lui, ma non aspettiamoci salti di gioia./ Un Medio Oriente libero dall’Occidente con più paci che guerre/ viaggio nell’inconscio
  • Reader’s – 16 marzo 2023
    QUEL GIORNO IN VIA DEI VOLSCI. Il 16.3.78 fu rapito Moro. Io ero in un appartamento in Piazza dei Re di Roma. Il mio amico S. entrò nella mia stanza con una radio da cui proveniva la notizia.Era così inverosimile che cercai di immaginare come avesse fatto a imbastire quello scherzo, era un burlone…/La maggioranza del mondo che non pensa occidentale e la titolarità della pace (Michele Marsonet)
  • Reader’s – 15 marzo 2023
    Riarmo forsennato per ammazzarci prima e meglio? Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiesto per il 2024, 842 miliardi di dollari. La Francia si appresta a rilocalizzare sul proprio territorio una ventina di produzioni industriali militari. Confermata la vendita Anglo-americana di sottomarini nucleari all’Australia. Ma la magia di metà secolo saranno i super sottomarini ancora allo studio: costo stimato nei prossimi tre decenni tra i 167- e 229 miliardi di euro /Massimo Recalcati: «Confini rafforzati e porti chiusi: così la nostra vita s’impoverisce»/Assemblea di Articolo21, Costante: «Il precariato è il più grande bavaglio all’informazione»
  • Reader’s – 14 marzo 2023
    E’ possibile ingannare i poveri, dando loro la sensazione di volerli aiutare, ma ci vuole arte nel raggiro. Per esempio, come fa il Governo con la riforma fiscale allo studio. Strombazzare che si riducono le aliquote suona bene, perché sembra che si vogliano abbassare le tasse per tutti. E invece è il contrario, perché meno aliquote significa meno progressività. Ovvero allontanarsi dal principio previsto nella Costituzione per far pagare più tasse ai ricchi e meno ai poveri. /In seguito al rientro, annunciato da Roberto Speranza, di Articolo Uno nel PD, il numero due Arturo Scotto è entrato a far parte della Direzione nazionale. Ecco il suo intervento all’Assemblea nazionale /barchi in Italia ed Euro corruzione, trama di Mosca
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: