Rassegna web di nandocan magazine
Il fascismo del XXI SECOLO
Paolo Butturini su Facebook
Se c’è un’immagine che mi evoca il fascismo moderno non è certo quella del Presidente del Senato La Russa e dei suoi busti del Duce o le sue ignoranti (nel senso letterale della parola) affermazioni sull’attentato di Via Rasella e la rappresaglia che portò all’eccidio delle Fosse Ardeatine. Penso piuttosto alla scena della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, a piazza del Popolo, per festeggiare il centenario dell’Aeronautica Militare, sale su un F35 fra un tripudio di bandierine tricolori sventolate da alunni delle elementari, suppongo del tutto ignari del significato di ciò che accadeva sotto i loro occhi innocenti.
Violenza guerresca
Anche in questo caso non è il riflesso di un ricordo di ben altre esibizioni militaresche che mi sgomenta, quanto un’attualissima torsione che, perfino nell’immagine, schiera definitivamente l’Italia sul versante della violenza guerresca, seppellendo per sempre l’articolo 11 della Costituzione anche nell’immaginario delle future generazioni.
No, non mi sfugge il revisionismo che a ogni piè sospinto viene celebrato in dichiarazioni, atti, affermazioni. Ma se vogliamo essere onesti intellettualmente dobbiamo ammettere che è un processo che viene da lontano, almeno dalla fine degli anni Ottanta, inizio degli anni Novanta.
Un processo che viene da lontano
Quel processo ha partorito un mostro: una democrazia senza popolo, senza programmi (in realtà ci sono ma non vengono mai veramente esplicitati perché decisi altrove), senza partiti (se non dei succedanei che ruotano intorno a leader di plastica e intercambiabili), senza controlli reali (quei “laccio e laccioli” che si chiamerebbero garanzie).
Un processo che ha via via travolto diritti faticosamente conquistati: dal lavoro alla casa, dalla scuola alla salute. Per ultimo ha distrutto quello che dovrebbe essere il collante che permette alle comunità, nazionali e internazionali, di convivere e progredire: il diritto alla Pace.
Un surplus di autoritarismo
Possiamo addebitare tutto questo all’attuale governo? In realtà Fratelli d’Italia non fa che raccogliere, mettendoci un surplus di autoritarismo che gli viene dalla sua storia missina, quello che altri hanno insipientemente, ma volutamente, seminato e fatto crescere.
Quell’immagine della Presidente del Consiglio a cavallo di un F35 non è che la sintesi del clima guerrafondaio nel quale ci troviamo immersi e si sa che quando si divide il mondo in buoni (noi occidentali) e cattivi (tutti gli altri), metodo comune a tutti i regimi dittatoriali in primis quello fascista, le conseguenze non possono che provocare disastri.
Il post fascista non abbastanza post
Ennio Remondino su Remocontro
Il presidente del Senato e le frasi sulla Resistenza: «In via Rasella i partigiani uccisero dei musicisti. Fu un episodio tutt’altro che nobile». Opposizioni, Anpi e comunità ebraica: ‘Revisionismo inaccettabile’.
L’attacco partigiano di via Rasella? «Una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi pensionati e non nazisti delle SS».Se l’obiettivo di Ignazio La Russa presidente del Senato era mettere una toppa sulle frasi di Giorgia Meloni della settimana scorsa sulle Fosse Ardeatine ha straparlato di ‘Strage di ‘‘italiani’ cancellando ebrei e antifascisti, uccisi da tedeschi senza la parola nazisti, la pezza è stata peggiore del buco.
«Parole indecenti, inaccettabili per il ruolo che ricopre», dicono le opposizioni. S’indigna anche la comunità ebraica, per le castronerie spacciate per storia dal presidente del Senato. «Non erano musicisti, ma soldati delleSS che occupavano il Paese con la complicità dei fascisti e che deportavano gli ebrei». Domani su ‘C’era una volta’ cercheremo di saperne di più.
Da Forza Italia e Lega il gelo. «Se sei arbitro, devi essere attentissimo». «Un post-fascista presidente del Senato, povera Italia», twittano dalla Francia. Codardamente La Russa tenta la ritirata: «Non azione ingloriosa ma tra le meno gloriose della Resistenza». Risposte miste: «Siamo di fronte ad un revisionismo storico che sposa il punto di vista dei fascisti». «Uno così non può fare il presidente del Senato».

Corrado Augias rubato a Repubblica
Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha definito i militari del 3° battaglione Bozen “una banda musicale di pensionati” il che, al di là di ogni valenza politica, non è storicamente corretto. Forse però viene, prima di questo, un altro scivolone: la seconda carica dello Stato, ha fatto una dichiarazione altamente divisiva, oltre che imprecisa, in un’atmosfera già tesa, a pochi giorni dal 25 aprile, dopo che le polemiche suscitate dalla presidente del Consiglio stavano lentamente rientrando. Ci si può chiedere se il presidente La Russa sia solo imprudente o se non l’abbia spinto la sicurezza dell’impunità (intellettuale e politica, intendo) esternando un pensiero che covava da tempo e che finalmente si è sentito autorizzato ad esprimere.
Carica istituzionale tradita
In un caso e nell’altro è certo che il presidente del Senato ha detto parole che la sua carica non gli consentiva. Alcuni esponenti di questo governo sembrano non aver compreso che giurando fedeltà alla Costituzione nelle mani del Capo dello Stato hanno assunto un ruolo che li rende rappresentanti e responsabili di tutti gli italiani. Altro brutto spettacolo, per esempio, è vedere ministri con il distintivo del partito all’occhiello. Quella che esibiscono come segno di fiera appartenenza è solo oltraggiosa ignoranza repubblicana.
Meloni per il 25 aprile
di Massimo Marnetto
Siamo venuti in possesso di alcuni stralci del discorso per il 25 Aprile della Meloni.
”Il problema dell’Italia nel ’45 era il traffico: troppe colonne militari nelle strade… Oggi lo Stato è uno zingaro che ti ruba il portafoglio con le tasse… Dico agli evasori che sono con loro! Dico ai corruttori che sono con loro! Dico ai neofascisti di stare tranquilli, perché non ci hanno visto arrivare… Voglio rassicurare la banda musicale di CasaPound che non la scioglierò… I nostri arditi hanno espugnato la Camera e il Senato. Ma io vi giuro che presto La Russa sarà presidente della Nuova Repubblica!!!
”Cambieremo la Costituzione per rifondare la Nazione sulle tre ‘’F’’ italiche: Fatalismo! Furbizia! Famiglia!.. E manderemo quegli eunuchi della sinistra nei campi di lavoro insieme ai pederasti amici loro! Ringrazio gli astenuti perché ci hanno spianato la strada!.. Ringrazio tutti voi che vi fate i fatti vostri, non leggete i giornali e non vi intendete di politica: non date retta, la vostra non è indifferenza, ma sostegno silenzioso e prezioso all’avvento dell’orgoglio italico! In alto i cuori oppressi dalla legalità borghese e dalla democrazia della Ztl, con me ci sarà la Nuova Liberazione!!! ”
- Reader’s – 30 maggio 2023Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineDomenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineSono gli stessi ragazzi raccontati come sfaticati, quelli che mentre i governanti tagliano boschi e cementificano le aree alluvionali, asfaltando anche sentieri più sentieri, si pongono il dubbio del futuro, del loro futuro. Sono quelli che mentre il ceto politico del Paese affastella condoni e altre forme di costruzioni assurde, ponti inutili e opere faraoniche, getta vernice lavabile per dire al mondo: ci siamo anche noi. E mentre sale l’onda mediatica del disprezzo per azioni simboliche per il bene comune di tutti, crescono i silenzi sulle cause dello sfacelo italiano, ribadisco: sfacelo culturale, amichettistico, ambientale, affaristico. / MELONI: “Libereró la cultura dal potere intollerante della sinistra”(Squizzato) / Statue di fango (Marnetto) /Le uniche regole a cui dovrebbe obbedire la nostra coscienza.(Lamagna)
- Reader’s – 27 maggio 2023Personaggi in vetrina.I colleghi che mi hanno conosciuto in RAI in tempi remoti, a cominciare da quelli del Tg2 come Sergio Criscuoli, sanno quanto il tema da lui indicato nel titolo che segue mi sia familiare. Aggiungo allora una mia breve considerazione ai commenti pubblicati in questi giorni sull’uscita dall’azienda di “personaggi televisivi ad alto indice di gradimento”. Una lunga esperienza mi dice che la popolarità di questi ultimi si raggiunge molto difficilmente, per non dire mai, senza meriti professionali ma neppure in assenza di una carriera, breve o lunga che sia, affidata al compromesso con metodi e sistemi oggii variamente esecrati…/RAI: uomini, donne, stagioni e “costituzione materiale” (Criscuoli) / La madonnella degli evasori (Marnetto) /La mafia all’ombra della guerra. Timori Usa sull’intraprendenza dei servizi segreti ucraini (Remocontro) / Noi e la vecchiaia (Lamagna)
- Reader’s – 26 maggio 2023ANCHE LA DESTRA OCCUPA LA RAI. Lo sapevamo. L’occupazione della RAI da parte del governo di destra, con la nomina dei nuovi vertici delle testate giornalistiche (gli altri seguiranno a scala), era soltanto questione di tempo. Questo infatti prevede la riforma Renzi, che affida tutti i poteri a un A.D. indicato da Palazzo Chigi, aggravando ulteriormente quella lottizzazione politica da parte dei partiti di maggioranza che è storia di sempre.Per l’Usigrai le nomine di ieri sono “inaccettabili e senza prospettiva” / INTANTO (Marnetto) / Venti anni di armi italiane in Medio Oriente e Nord Africa (Remocontro)