Reader’s – 17 febbraio 2023. Rassegna web

I politici e la giustizia

di Massimo Marnetto

In Italia, se gli imputati sono dei politici, scatta subito l’accusa di uso politico della giustizia. Possono aver rubato, corrotto, pagato testimoni per mentire, abusato di minorenni e addirittura trafficato con la mafia, ma questi politici si sentiranno sempre intoccabili. Questo perché – nella mentalità comune – resiste una presunzione di immunità del potere. E la chiamata in giudizio di un politico viene percepita come un affronto al suo diritto ”naturale” di fare ciò che vuole. 

Insomma, l’uguaglianza prevista dalla Costituzione è come un bel vestito di tre taglie più grandi rispetto all’esile cultura della pari dignità di fronte alla legge, che ancora non abbiamo sviluppato. E così, con questa goffa palandrana preziosa si chiede ai politici di sottoporsi alla legge come tutti, ma senza il pieno appoggio della pubblica opinione. Anzi, con lo sberleffo di cortigiani, sudditi e smaliziati, che irridono chi si illude di punire i potenti; e lo sconcerto solidale di scrivani e beneficiati di fronte a tanta sfacciata omissione di ossequio.


Quel via vai di atomiche sul mar Baltico mentre l’Ue spara sanzioni

di Michele Marsonet

La Russia muove la sua Flotta del Nord nel Mar Baltico che avrebbe a bordo anche armi nucleari e questo, secondo lo spionaggio norvegese, sarebbe una novità pericolosa, memoria di Guerra Fredda. Ma in Ucraina la guerra è calda e sfiora i Paesi Nato dell’area molto anti russi, che ora scoprono il rischio di un incidente atomico per errore.
Contro la Flotta del Nord, decimo ‘pacchetto’ di 11 miliardi di sanzioni Ue, e controlli sulle esportazioni di tecnologia verso la Russia. Per la prima volta la proposta di sanzionare anche l’Iran, troppo amico di Mosca, e l’Ue si allinea al Pentagono.

Allarme atomico nel Baltico

Diventa sempre più esibita e preoccupante la contrapposizione tra Nato e Federazione Russa nel Nord Europa. Secondo fonti dell’intelligence norvegese, la flotta russa del Nord avrebbe imbarcato, sulle armi nucleari tattiche, testate che possono essere lanciate sia dai sommergibili che dagli incrociatori. ‘Quasi normale’ ai tempi della Guerra Fredda.
Un ‘quasi normale’ interpretato come minaccia dai Paesi Nato che si affacciano sul Mar Baltico e che di fatto appoggiano in modo diretto, fornendo armi, il governo di Kiev. Inutile sottolineare che questa mossa può condurre a un coinvolgimento frontale dei Paesi dell’Alleanza Atlantica nella guerra in corso in Ucraina.

Coinvolgimenti e rischi d’errore

Per coinvolgimento frontale, ovviamente, s’intende la possibilità – che diventa sempre più concreta – di scontri diretti tra navi e aerei russi da un lato, e navi e aerei Nato dall’altro.
La presenza di testate nucleari che si muovono praticamente incontrollabili nel Baltico (oltre alle postazioni a terra e note nella enclave russa di Kaliningrad) rende la situazione ancora più complicata di quanto fosse finora. Questo perché possono verificarsi ‘incidenti’ casuali che sfuggono al controllo dei rispettivi comandi centrali.

La ‘normalità‘ atomica

Ai tempi della ex Unione Sovietica la presenza di armi nucleari anche in quell’Area strategica era considerata normale. La Federazione Russa post sovietica, da 30 anni a questa parte, non risulta avesse ancora compiuto un simile passo.
La mossa di Mosca ha un preciso significato di deterrenza. I russi, agendo in questo modo, intendono scoraggiare l’appoggio, tanto militare quanto politico, a Kiev. Ma non vi sono segnali che i governi di quei Paesi Nato intendano diminuire il loro impegno nel conflitto ucraino, anche se sono altri i sostegni decisivi

I tre aerei russi a sfiorare la Polonia

Abbiamo già parlato dei tre aerei militari russi che , provenienti dalla enclave di Kaliningrad, hanno ’sfiorato’ lo spazio aereo polacco. Sono stati intercettati e allontanati da due F-35 olandesi decollati dalla base polacca di Malbork, antica sede dei Cavalieri Teutonici.
Episodi di una tensione militare che cresce senza apparenti svolte da tutte la parti in campo, quelle ufficiali in guerra, e il più composito fronte occidentale Nato a guida Usa coinvolto.

Nel timore, sempre presenta di un errore umano che possa scatenare l’uso di quegli ordigni che starebbero ora navigando per il Baltico, divenuto mare ostile per la Russia.


“Apriamo gli occhi sul mondo: tutto il mondo è in guerra!” Le parole di Papa Francesco nel seminario di Articolo21. Il 23 febbraio ad Assisi

di Riccardo Cristiano

Come in tutti i suoi viaggi, anche in Africa Francesco ha incontrato i gesuiti che operano nei paesi da lui visitati. E anche questa volta il testo della loro conversazione è stato pubblicato da la Civiltà Cattolica ed è disponibile on line https://www.laciviltacattolica.it/articolo/la-chiesa-non-e-una-multinazionale-della-spiritualita/.

Se non fossimo in tempi di guerra mondiale, non solo a pezzi, la notizia sarebbe certamente questa: il papa ha confermato che con il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, massima autorità dell’ortodossia, stanno “ preparando un incontro per il 2025. Con il patriarca Bartolomeo vogliamo arrivare a un accordo per la data della Pasqua, che proprio in quell’anno coincide. Vediamo se così possiamo accordarci per il futuro. E vogliamo celebrare questo Concilio come fratelli. Ci stiamo preparando. Pensate che Bartolomeo è stato il primo Patriarca che dopo tanti secoli è venuto all’inaugurazione del ministero di un Papa!”

La probabilità che si arrivi a fissare data comune a tutti i cristiani per la Pasqua, dopo tanti secoli, è certamente una notizia, ma in tempi come questi, tempi di guerra mondiale, a fare notizia è più ciò che divide, che impedisce di guardare con speranza al domani.

Assuefazione alla crudeltà

Una radice di questa impossibilità non sta forse nell’assuefazione moderna alla crudeltà? Una crudeltà di cui non si parla abbastanza, ma che consente di passare dalle azioni della Wagner russa a quella degli aguzzini che gestiscono i campi di internamento per migranti in Nord Africa a quella di chi si accanisce sui bambini al lavoro nelle miniere africane. Perché? Ma soprattutto perché queste crudeltà vengono taciute, nascoste, o peggio ancora accettate?

Il primo a parlarne, come spesso accade, è stato Francesco, parlando proprio di questo con i gesuiti che operano in Congo: “ è chiaro che qui è forte il tema del conflitto, delle lotte tra fazioni. Ma apriamo gli occhi sul mondo: tutto il mondo è in guerra! La Siria vive una guerra da 12 anni, e poi lo Yemen, il Myanmar con il dramma dei rohingya. Anche in America Latina ci sono tensioni e conflitti. E poi questa guerra in Ucraina. Tutto il mondo è in guerra, ricordiamocelo bene.

Ma io mi domando: l’umanità avrà il coraggio, la forza o persino l’opportunità di tornare indietro? Si va avanti, avanti, avanti verso il baratro. Non so: è una domanda che io mi faccio. Mi dispiace dirlo, ma sono un po’ pessimista. Oggi davvero sembra che il problema principale sia la produzione di armi. C’è ancora tanta fame nel mondo e noi continuiamo a fabbricare le armi. È difficile tornare indietro da questa catastrofe. E non parliamo delle armi atomiche!

Credo ancora in un lavoro di persuasione. Noi cristiani dobbiamo pregare tanto: «Signore, abbi pietà di noi!». In questi giorni mi colpiscono i racconti delle violenze. Mi colpisce soprattutto la crudeltà. Le notizie che vengono dalle guerre che ci sono nel mondo ci parlano di una crudeltà persino difficile da pensare. Non solo si uccide, ma lo si fa crudelmente. Per me questa è una cosa nuova. Mi dà da pensare. Anche le notizie che arrivano dall’Ucraina ci parlano di crudeltà. E qui in Congo lo abbiamo ascoltato dalle testimonianze dirette delle vittime”.

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Pancia, cuore e testa

di Giovanni Lamagna

Sono tre – a mio avviso – i tipi fondamentali di approccio alla vita. Il primo, quello tutto di pancia, di chi agisce in base al puro istinto. Il secondo, tutto di cuore, di chi agisce in base alla pura emotività. Il terzo, tutto di testa, di chi agisce in base alle sole ragioni della mente.

Credo che siano tutti e tre, se non proprio sbagliati, quantomeno parziali ed incompleti.

Credo che, per agire bene ed in maniera equilibrata, bisogna tener conto sia della pancia che del cuore che della testa. L’approccio migliore alla vita sta in buon mix di istinto, emotività e razionalità.


Vittorio Di Trapani eletto presidente della FNSI

da Articolo 21

Vittorio Di Trapani, napoletano, 47 anni, è il nuovo presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. L’elezione al termine della prima riunione del Consiglio nazionale dopo la chiusura dei lavori del 29° Congresso della Fnsi svoltosi a Riccione dal 14 al 16 febbraio.
Giornalista di RaiNews24, già segretario dell’Usigrai e segretario generale aggiunto uscente della Fnsi, Di Trapani succede a Giuseppe Giulietti.


  • Reader’s – 18/19 marzo 2023
    “L’economia è fatta di aspettative, e se si rompe il rapporto fiduciario tra risparmiatori e banche, beh allora non c’è assolutamente modo di rimettere le cose a posto, in tempi brevi e senza traumi”. Così oggi Piero Orteca su Remocontro. Ed è “patologicamente” vero almeno da quando la finanziarizzazione dell’economia ha separato e comunque posto in secondo piano il valore oggettivo e concreto di beni e servizi rispetto a quello atteso o immaginato dalle contrattazioni in borsa. Tanto che, come si ripete stancamente ma inutilmente da decenni, non esiste quasi più alcuna corrispondenza tra l’economia reale e quella trattata dalle banche. E’ il capitalismo “di cartone” che procede impavido condizionando pesantemente la politica, per lo più incurante della sorte di imprese e lavoratori. Altro che “politique d’abord”. / Cavia Ucraina: il riciclaggio degli armamenti al collaudo assassino (Ennio Remondino) / Stavolta Piantedosi ce la può fare (Massimo Marnetto)
  • Reader’s – 17 marzo 2023
    Landini ci ha provato e ha fatto bene. Che a prendere l’iniziativa sia il segretario generale della CGIL è già una garanzia che almeno nelle intenzioni non si tratta di un restyling del vecchio PD, del tentativo cioè di rimettere insieme i cocci di una fusione fallita in partenza. Marnetto è pessimista, ma che Calenda si smarchi per la presenza di Conte e Conte sia tiepido per la presenza di Calenda era non solo ampiamente prevedibile ma anche comprensibile, se davvero si tratta di ricostruire una sinistra plurale ma coerente. Come si dice, errare è umano, perseverare diabolico. Se invece l’obbiettivo era più modestamente quello di accordarsi per l’opposizione a questo o quell’obbiettivo del governo Meloni, a cominciare dal presidenzialismo e dall’autonomia differenziata), allora sì, sarei d’accordo con lui, ma non aspettiamoci salti di gioia./ Un Medio Oriente libero dall’Occidente con più paci che guerre/ viaggio nell’inconscio
  • Reader’s – 16 marzo 2023
    QUEL GIORNO IN VIA DEI VOLSCI. Il 16.3.78 fu rapito Moro. Io ero in un appartamento in Piazza dei Re di Roma. Il mio amico S. entrò nella mia stanza con una radio da cui proveniva la notizia.Era così inverosimile che cercai di immaginare come avesse fatto a imbastire quello scherzo, era un burlone…/La maggioranza del mondo che non pensa occidentale e la titolarità della pace (Michele Marsonet)
  • Reader’s – 15 marzo 2023
    Riarmo forsennato per ammazzarci prima e meglio? Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiesto per il 2024, 842 miliardi di dollari. La Francia si appresta a rilocalizzare sul proprio territorio una ventina di produzioni industriali militari. Confermata la vendita Anglo-americana di sottomarini nucleari all’Australia. Ma la magia di metà secolo saranno i super sottomarini ancora allo studio: costo stimato nei prossimi tre decenni tra i 167- e 229 miliardi di euro /Massimo Recalcati: «Confini rafforzati e porti chiusi: così la nostra vita s’impoverisce»/Assemblea di Articolo21, Costante: «Il precariato è il più grande bavaglio all’informazione»
  • Reader’s – 14 marzo 2023
    E’ possibile ingannare i poveri, dando loro la sensazione di volerli aiutare, ma ci vuole arte nel raggiro. Per esempio, come fa il Governo con la riforma fiscale allo studio. Strombazzare che si riducono le aliquote suona bene, perché sembra che si vogliano abbassare le tasse per tutti. E invece è il contrario, perché meno aliquote significa meno progressività. Ovvero allontanarsi dal principio previsto nella Costituzione per far pagare più tasse ai ricchi e meno ai poveri. /In seguito al rientro, annunciato da Roberto Speranza, di Articolo Uno nel PD, il numero due Arturo Scotto è entrato a far parte della Direzione nazionale. Ecco il suo intervento all’Assemblea nazionale /barchi in Italia ed Euro corruzione, trama di Mosca
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