PNRR+R. Ecco Massimo Marnetto che oggi ci vuol parlare di “euro-competenze”. In che senso, scusa? . “L’incompetenza interna crea il bisogno di consulenza esterna. Nella Pubblica Amministrazione – soprattutto Regioni e Comuni del Mezzogiorno – questa situazione è molto frequente, tanto da aver provocato la dipendenza da studi ”satellite” per le prestazioni più complesse. Il PNRR ha reso ancor più evidente queste lacune della PA, soprattutto la mancanza di personale che sappia progettare, mettere a bando, monitorare e rendicontare un’opera con criteri europei”.
Vaste programme, direbbe De Gaulle. “Che una struttura pubblica si rivolga a un professionista una tantum per servizi specifici e circoscritti è fisiologico. Ma se la necessità di prestazioni complesse è costante, quella competenza va internalizzata. Cioè va assunto chi la sappia svolgere, per ridurre il costo – altissimo – di professionisti esterni”.
E invece che si fa? “Invece ci troviamo con intere Direzioni di programmazione comunitaria che supervisionano, coordinano e ottimizzano, ma non sanno interfacciarsi con l’Europa. E se non ci fosse lo studio convenzionato a mandare avanti la baracca – magari sfruttando neolaureati pseudo liberi professionisti al chiodo – si fermerebbe tutto”.
Ma in pratica che cosa proponi di fare? “ Al PNRR manca un’altra ”R”: riorganizzazione. Che dovrebbe prevedere l’inserimento di ”euro-competenze” interne alla PA e stipendi adeguati alla qualità richiesta”.
Crisi Sri Lanka, assaggio di uno squilibrio geopolitico globale
di Piero Orteca (Remocontro)
Assalto alla residenza presidenziale da parte di un popolo affamato e infuriato, e il presidente Gotabaya Rajapaksa si salva fuggendo. Governi che non riescono a domare la crisi economica che segue la pandemia a colpi di inflazione, tra disperazione e rabbia la rivolta della popolazione in preda alla paura, e interi Paesi che letteralmente si disgregano.
Tra Paese reale e Paese legale
Lo Sri Lanka, l’esotica isola delle spezie, in questi giorni è diventata una specie di “cavia” di ciò che potrebbe succedere, da un giorno all’altro, in almeno metà del pianeta. Il Paese reale (gli affamatissimi cittadini), messo spalle al muro, ha semplicemente dato l’assalto al Paese “legale”. Cioè, al Palazzo, tanto per capirci. La folla inferocita ha devastato la casa del Presidente della Repubblica, Gotabaya Rajapaksa, e ha dato la caccia al Primo Ministro, Ramil Wickemesinghe. Scene dantesche, insomma. Ma se andiamo ad analizzare le vere origini del collasso sociale e istituzionale, troviamo una costante che ci preoccupa: quando la curva del reddito scende, sotto la soglia di sopravvivenza, allora il popolo diventa capace di tutto.
Soglia di sopravvivenza
La classe dirigente dello Sri Lanka ha fatto scelte infelici, mettendo in crisi un Paese bellissimo, un vero tempio della natura. Si sono caricati di debiti “per fare bella figura” e rafforzare un consenso di cui, per la verità, avevano bisogno solo per mostrarsi all’estero “rispettosi delle regole”. Se no, non gli avrebbero prestato i soldi. Così hanno programmato infrastrutture e altri progetti faraonici. E soprattutto si sono comprati la benevolenza dei cingalesi, abbassando le tasse a casaccio. Ma siccome la fortuna è cieca, ma la scalogna ci vede benissimo, sull’isola si è concentrata la tempesta perfetta fatta di pandemia, shock economico post-pandemico e danni collaterali della sciagurata invasione russa dell’Ucraina.
Pandemia, economia, guerra
A questo punto, le decisioni prese per “vincere” le elezioni nel 2019, in primis tagliare le tasse, si sono rivelate un boomerang. Lo Stato è quasi andato in bancarotta. Il coronavirus ha poi congelato i flussi turistici, provocando un crollo delle entrate di valuta pregiata. Tra le altre cose, credendo di fare una riforma-pilota “avanzatissima”, il governo ha ottusamente messo al bando l’utilizzo dei fertilizzanti, in un Paese che ha già gravi problemi di autosufficienza alimentare. Così facendo, ha praticamente distrutto l’agricoltura e le rese per ettaro sono diminuite della metà. Non occorre essere economisti per capire che i prezzi di alcuni prodotti dei campi sono aumentati del doppio. Stiamo parlando solo di inflazione “domestica”. C’è poi quella che arriva dall’estero per importazioni di energia, materie prime, semilavorati, beni di consumo e beni durevoli. Insomma, un massacro.
L’inflazione che uccide
L’inflazione “ufficiale” è arrivata intorno al 40%. Ma quella reale dev’essere astronomica. Il problema, adesso, è che lo Sri Lanka è stato dichiarato tecnicamente in default, perché non è riuscito a ripagare le obbligazioni assunte con i creditori. Ha bisogno urgente di dollari e per questo, come avviene nella più pura delle prassi che impongono i mercati, sarà necessario bussare alla porta del Fondo monetario internazionale. Lo Sri Lanca ha bisogno urgente di 7 miliardi di dollari. Niente, quando si pensa a quanto si spende per le guerre nel pianeta. Eppure, per un bambino, morire di fame è altrettanto inaccettabile quanto morire per una bomba. In passato, Cina, India e Stati Uniti, in forme diverse, sono stati vicini allo Sri Lanka. Ovviamente, per questioni strategiche, geopolitiche e anche economiche.
Le convenienza geopolitiche
Per un certo periodo, durante la Presidenza Bush, gli americani sono stati presenti anche come consiglieri militari. Ma il governo di Colombo ha sempre giocato su più tavoli, preferendo una sorta di non allineamento. Così, dopo la guerra civile con i Tamil, ha avuto rapporti con Nuova Delhi e, soprattutto, con Pechino. I cinesi, però, secondo il sito di analisi strategica “Stratofor”, in questa fase hanno un po’ mollato. Dopo aver prestato 6.5 miliardi di dollari ai cingalesi, li rivogliono indietro. Per ora si sono presi un porto commerciale. Il Paese è stato praticamente abbandonato a se stesso e l’Occidente, per aiutarlo, adesso pretende “garanzie“. Peggio del modello Grecia per capirci, perché gli ispettori del Fondo monetario internazionale, sono più intransigenti della “trojka” europea. A chiacchiere, si parla di “ristrutturazione” (o cancellazione?) del debito. Bisogna vedere quale dei creditori si sacrificherà.
Se si vota con lo stomaco
Nikita Kruscev, che era un vecchio animale politico, diceva ai suoi collaboratori di non preoccuparsi di ciò che pensava la gente. “Tanto, poi, alla fine, votano tutti con lo stomaco”. Beh, se però la politica si parla addosso e fa battaglie solo sui grandi ideali, dimenticandosi di pane e companatico, alla fine della strada c’è sempre uno Sri Lanka che li aspetta.
Maschi e femmine: due nature inconciliabili?
Queste semplici riflessioni del filosofo Giovanni Lamagna sui grandi temi filosofici o psicologici della convivenza umana, sono svolte sempre con garbo e molta ( qualcuno dice troppa) spontaneità anche quando, soprattuto in materia di sesso o di genere, possono imbarazzare o contrariare qualcuno in nome della morale comune. Opinabili come tutte le considerazioni espresse nel blog, chiunque è libero di criticarle usando la stessa serietà e lo stesso garbo (nandocan)
di Giovanni Lamagna
La storia – ci piaccia o no – almeno fino ad ora ci ha consegnato – a me pare – queste due immagini di femmina e di maschio, che saranno pure stereotipate, ma hanno comunque un fondo (e forse più che un fondo) di verità.
La femmina è tendenzialmente stanziale e fedele e desidera un compagno che diventi come lei stanziale e fedele.
Però le piace (spesso e paradossalmente) cercarlo tra i maschi cacciatori e infedeli.
Il maschio è tendenzialmente cacciatore e infedele, ma vuole (spesso e paradossalmente) come compagna di vita una femmina stanziale e fedele.
Anche se poi in cuor suo desidererà sempre, dal punto di vista sessuale, la “femmina puttana”, a sua volta cacciatrice e infedele.
Come mettere d’accordo questo guazzabuglio di desideri ed esigenze così diversi, anzi decisamente opposti?
Come superare queste diverse e speculari scissioni, che caratterizzano generalmente, almeno sui grandi numeri, sia il maschio che la femmina?
Riusciremo mai – sia noi maschi che le donne – a integrare le due correnti – quella della tenerezza e quella della sensualità – di cui parla Freud a proposito dell’uomo civilizzato, considerandole due correnti in perenne e strutturale conflitto tra di loro?
- Reader’s – 18/19 marzo 2023“L’economia è fatta di aspettative, e se si rompe il rapporto fiduciario tra risparmiatori e banche, beh allora non c’è assolutamente modo di rimettere le cose a posto, in tempi brevi e senza traumi”. Così oggi Piero Orteca su Remocontro. Ed è “patologicamente” vero almeno da quando la finanziarizzazione dell’economia ha separato e comunque posto in secondo piano il valore oggettivo e concreto di beni e servizi rispetto a quello atteso o immaginato dalle contrattazioni in borsa. Tanto che, come si ripete stancamente ma inutilmente da decenni, non esiste quasi più alcuna corrispondenza tra l’economia reale e quella trattata dalle banche. E’ il capitalismo “di cartone” che procede impavido condizionando pesantemente la politica, per lo più incurante della sorte di imprese e lavoratori. Altro che “politique d’abord”. / Cavia Ucraina: il riciclaggio degli armamenti al collaudo assassino (Ennio Remondino) / Stavolta Piantedosi ce la può fare (Massimo Marnetto)
- Reader’s – 17 marzo 2023Landini ci ha provato e ha fatto bene. Che a prendere l’iniziativa sia il segretario generale della CGIL è già una garanzia che almeno nelle intenzioni non si tratta di un restyling del vecchio PD, del tentativo cioè di rimettere insieme i cocci di una fusione fallita in partenza. Marnetto è pessimista, ma che Calenda si smarchi per la presenza di Conte e Conte sia tiepido per la presenza di Calenda era non solo ampiamente prevedibile ma anche comprensibile, se davvero si tratta di ricostruire una sinistra plurale ma coerente. Come si dice, errare è umano, perseverare diabolico. Se invece l’obbiettivo era più modestamente quello di accordarsi per l’opposizione a questo o quell’obbiettivo del governo Meloni, a cominciare dal presidenzialismo e dall’autonomia differenziata), allora sì, sarei d’accordo con lui, ma non aspettiamoci salti di gioia./ Un Medio Oriente libero dall’Occidente con più paci che guerre/ viaggio nell’inconscio
- Reader’s – 16 marzo 2023QUEL GIORNO IN VIA DEI VOLSCI. Il 16.3.78 fu rapito Moro. Io ero in un appartamento in Piazza dei Re di Roma. Il mio amico S. entrò nella mia stanza con una radio da cui proveniva la notizia.Era così inverosimile che cercai di immaginare come avesse fatto a imbastire quello scherzo, era un burlone…/La maggioranza del mondo che non pensa occidentale e la titolarità della pace (Michele Marsonet)
- Reader’s – 15 marzo 2023Riarmo forsennato per ammazzarci prima e meglio? Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiesto per il 2024, 842 miliardi di dollari. La Francia si appresta a rilocalizzare sul proprio territorio una ventina di produzioni industriali militari. Confermata la vendita Anglo-americana di sottomarini nucleari all’Australia. Ma la magia di metà secolo saranno i super sottomarini ancora allo studio: costo stimato nei prossimi tre decenni tra i 167- e 229 miliardi di euro /Massimo Recalcati: «Confini rafforzati e porti chiusi: così la nostra vita s’impoverisce»/Assemblea di Articolo21, Costante: «Il precariato è il più grande bavaglio all’informazione»
- Reader’s – 14 marzo 2023E’ possibile ingannare i poveri, dando loro la sensazione di volerli aiutare, ma ci vuole arte nel raggiro. Per esempio, come fa il Governo con la riforma fiscale allo studio. Strombazzare che si riducono le aliquote suona bene, perché sembra che si vogliano abbassare le tasse per tutti. E invece è il contrario, perché meno aliquote significa meno progressività. Ovvero allontanarsi dal principio previsto nella Costituzione per far pagare più tasse ai ricchi e meno ai poveri. /In seguito al rientro, annunciato da Roberto Speranza, di Articolo Uno nel PD, il numero due Arturo Scotto è entrato a far parte della Direzione nazionale. Ecco il suo intervento all’Assemblea nazionale /barchi in Italia ed Euro corruzione, trama di Mosca