“Mare nostrum”, la destra e i migranti
“C’è una sola possibilità: tornare a Mare Nostrum”. La proposta è sul Manifesto di oggi, rievocando il programma di intervento istituito dal governo Letta dieci anni fa, subito dopo la tragedia di Lampedusa, il naufragio di una nave libica carica di migranti, con 368 morti. Anche quello a poche miglia dalla costa. Il pattugliamento del canale di Sicilia da parte della Marina militare, col solo compito di ricercare e prestare soccorso ai migranti in difficoltà.
Un anno dopo venne chiuso dal governo Renzi (un’altra delle sue) “non solo per pressioni interne – scrive il Manifesto – ma anche pressioni europee. L’accusa era la stessa del governo della destra di oggi, che l’operazione, garantendo maggiori condizioni di sicurezza per i potenziali migranti, potesse avere una funzione di richiamo per nuove partenze e – si diceva ipocritamente – per nuove tragedie”.
“Mare nostrum”, figuriamoci
Tornare a “Mare nostrum”, figuriamoci. La proposta del governo si dispone tutt’al più a prevedere trent’anni di galera per gli “scafisti“. D’altronde, che la destra nazionalista e sovranista sia contraria all’accoglienza dei migranti è perfettamente in chiave con la sua ideologia. Alla diffidenza tradizionale verso costumi e culture diverse dalla propria si aggiunge, purtroppo anche nei ceti meno privilegiati, la paura più o meno fondata di una concorrenza nella ricerca e nel mantenimento del posto di lavoro, oltre che sui livelli di retribuzione.
Niente di più facile che sfruttarle nella lotta per il potere. Un progressivo indebolimento della solidarietà di classe (“lavoratori di tutto il mondo unitevi”) aggiunto al tradimento della sinistra, ha favorito il ritorno alla ricerca individuale di protezione e, soprattutto in Italia, all’arte di arrangiarsi, l’una e l’altra terreno fertile del precariato.
Meloni e l’europeismo
L’ europeismo di comodo del governo Meloni è incoraggiato dallo spostamento a destra della politica europea così come il suo atlantismo dal bellicismo antirusso di Biden e dall’adesione alla UE dei paesi baltici e degli ex del patto di Varsavia. La stolta, oltre che criminale, invasione dell’Ucraina ha giovato alla destra europea come niente altro dalla fine della guerra fredda in poi. Che a parlare di trattative di pace sia oggi soltanto la Cina è un paradosso che fino a poco tempo fa ben pochi avrebbero immaginato.
“Urla a vuoto” allora quelle di Salvini e Meloni, come scrive Gilberto Squizzato? Forse, anzi probabile. Ma il “fumo in faccia agli ingenui creduloni” funziona, eccome se funziona. (nandocan)
Urla a vuoto

di Gilberto Squizzato
Hanno fatto la faccia feroce per buttare fumo in faccia agli ingenui creduloni.
Trent’anni di galera ai trafficanti di esseri umani che mettono in mare quei barconi.
1 domanda. Di quanti trafficanti fino ad oggi avete sentito che siano stati processati fino ad oggi dai tribunali italiani? Uno ogni centomila migranti? O anche meno?
2 domanda. Da quando in qua i trafficanti pilotano quei barconi e arrivano in Italia? Visto che rempiono gli scafi, li portano in alto mare e rientrano con motoscafi velocissimi mettendosi al sicuro, come farete ad arrestarli cari Meloni e Salvini?
3 domanda. Promettete di andare a prenderli uno a uno su tutto l’orbe terraqueo. Ma come? Inviando i nostri poliziotti, o addirittura i servizi segreti, in Libia, in Tunisia, in Turchia, per sequestrarli e tradurli con la forza in Italia?
Siete ridicoli come quelli che abboccano alla propaganda irrealistica delle vostre patetiche gride di manzoniana memoria.
Morti per l’indifferenza

Alessandro Gilioli su Facebook
“Nessuno può pensare che volevamo una strage” ha detto la presidente Meloni. E ovviamente nessuno crede che gli oltre 70 morti a Cutro siano stati il risultato di un deliberato massacro. Non è questo il problema, non è l’accusa.
Le vittime sono morte per altro, una cosa chiamata indifferenza. La stessa fredda indifferenza che ha trasferito i 60 superstiti del naufragio in una struttura fatiscente senza letti, senza riscaldamento, un solo bagno in comune.
La stessa disumana indifferenza che costringe le navi ONG a viaggiare altri quattro o cinque giorni per sbarcare i migranti nei porti del nord e poi rimetterli in autobus verso sud.
La stessa indifferenza burocratica che lascia sotto personale gli uffici di polizia straniera, costringendo i richiedenti asilo ad attendere all’infinito nelle gelide code notturne, come in via Cagni a Milano.
La stessa cinica indifferenza che ha portato Vittorio Feltri a scrivere, “partire è un po’ come morire”. La stessa indifferenza beffarda di Salvini quando chiama i migranti “pazzi di palestra”.
Dall’indifferenza al disprezzo e dal disprezzo alla strage, come abbiamo visto, la strada non è poi così lunga. Piantedosi, Salvini, Meloni, e i loro complici ne sono colpevoli.
Totale inadeguatezza
Non c’era bisogno di vedere i parenti dei morti in lacrime fare un sit-in davanti alla camera ardente dei loro cari per capire la totale inadeguatezza del ministro Piantedosi.
Non ce n’era bisogno perché dal 27 febbraio Piantedosi ha inanellato una serie di figure una peggiore dell’altra, prima accusando i genitori dei bambini morti di essere degli irresponsabili, poi straparlando che i migranti non devono partire perché “l’Italia li andrà a prendere” (?!?), infine tentando di giustificare in Parlamento la strage di Cutro con una sfilza impressionante e colpevole di bugie e omissioni. Non c’era bisogno quindi di vedere quanto successo a Crotone per capire quanto sia fuori posto il Prefetto al Viminale.
Piantedosi sul luogo del delitto
Eppure quello che è accaduto ieri ha dell’incredibile: con il ministro che senza consultare nessuno decide di trasferire tutte le salme a Bologna, i camion pronti a trasportare le bare come a Bergamo durante il Covid, i parenti dei morti che si siedono per terra in piazza per protesta, qualcuno che forse da Roma avverte Piantedosi che sta facendo l’ennesima cazzata, infine il dietro front, non se ne fa più niente, le salme restano a Crotone poi si vedrà.
Oggi Piantedosi è costretto a tornare sul luogo del delitto, a Cutro, dove – per mettere una pezza mediatica alla strage – Meloni ha deciso di riunire il governo.
Ecco, il ministro avrebbe solo un modo per uscire da quell’edificio giallo con dignità: chiedendo scusa per tutto, ammettendo di non avere le capacità e l’umanità per svolgere il ruolo a cui per caso è stato innalzato, tornando a occuparsi di scartoffie in una prefettura minore o, meglio, andando direttamente in pensione.
Europa indipendente

di Massimo Marnetto
Concordo con la posizione della Schlein: armi per resistere sì, ma solo se l’invio è integrato da iniziative diplomatiche contro il mito della vittoria e per affermare invece un compromesso di pace. La Resistenza è di sinistra, come il pacifismo. E non è vero che ci sia una contraddizione tra i due concetti. Ma bisogna lavorare per la pace, come ha fatto la Cina, redigendo un piano per punti.
E invece manca ancora un Piano UE per la fine del conflitto russo-ucraino con fasi e tempi, mentre esistono programmi dettagliati per l’invio di armi e munizioni. Questo sbilanciamento pro-bellico di Bruxelles – benché ben visto dalla Nato – non è sostenibile. L’Europa deve assumere presto il ruolo di negoziatore indipendente per avviare un processo di pace già in questo conflitto, perché presto sarà chiamata ad affrontarne uno molto più pericoloso: lo scontro in incubazione tra Usa e Cina per Taiwan.
- Reader’s – 2 giugno 2023 – rassegna web di nandocan magazineIl bluff del “nuovo secolo americano”.Se finisce il bluff del “morire per l’Ucraina”, finisce anche il bluff, o l’illusione, del “nuovo secolo americano” e dell’Impero globale dominato dagli Stati Uniti, che non dovevano essere superati, ma nemmeno eguagliati, come dicono, da alcuna altra Potenza. Possiamo così sperare che il conflitto in Europa si concluda prima che il suo contagio si diffonda o degeneri in una guerra mondiale, secondo l’avvertimento che viene dal Kosovo.Ma per noi è troppo poco che questa guerra finisca, innescando magari un lungo periodo di guerra virtuale e di “competizione strategica” fino alla “sfida culminante” con la Cina, come minacciano i documenti sulla “Strategia nazionale” degli Stati Uniti. Dobbiamo invece uscire dal sistema di dominio e di guerra e passare a un’altra idea del mondo, come un mondo di mondi diversi in relazione tra loro, fondato sulla pace, sulla cura della Terra e sulla dignità di tutte le creature.(La Valle)/Dal Maghreb alla Tunisia siccità devastante: fame o fuga (Orteca) / Popolo e patria (Lamagna)
- Reader’s – 1 giugno 2023 (speciale)Il mio ricordo di don Lorenzo Milani nel centenario della nascita. Non un profilo biografico, ce ne sono tanti in giro. Quello che segue è un un ricordo personale di due incontri con lui e di una stagione straordinaria e indimenticabile della città in cui sono cresciuto.
- Reader’s – 31 maggio 2023PD. Una segreteria omogenea non basta senza riformare radicalmente il partito. Ci vorrà del tempo per superare ostacoli e resistenze, ma il segnale doveva essere dato subito, mentre al suo interno il PD “è rimasto sostanzialmente la vecchia struttura divisa in correnti ereditata dal “renzismo”, rammenta oggi alla Schlein l’ex presidente della regione toscana Enrico Rossi /PD. Accordi e progetto (Marnetto) /Droni su Mosca, l’avvio simbolo della controffensiva ucraina (Remocontro) /Social network, intelligenza artificiale e giornalismo: il 5 giugno corso di formazione in Fnsi (FNSI) /Bisogna mettere in conto gli imprevisti (Lamagna)
- Reader’s – 30 maggio 2023Con zelo degno di miglior causa, la grande stampa si affretta ad attribuire a una segretaria fresca di nomina l’insuccesso alle recenti amministrative. Trascurando il particolare che altro è guidare un partito al governo e altro all’opposizione. / Effetto Elly per la sconfitta alle amministrative? No, il PD paga ancora l’effetto Renzi. Ovvero un partito indefinito non fuori (alleanze), ma dentro (obiettivi). Come se ne esce? (Marnetto) / Sono disposti gli americani a sacrificare per l’impero? Questo uno degli interrogativi chiave del nostro tempo. La domanda su Limes e le risposte ragionate di Federico Petroni in una non facile sintesi senza nostri tradimenti, speriamo. / L’importanza e la verità dei miti (Lamagna)
- Reader’s – 29 maggio 2023. Rassegna web di nandocan magazineDomenica da morituri, su Rai3. Fazio saluta a esequie avvenute; Annunziata dopo le dimissioni è spacciata; e neanche Augias e Zanchini stanno tanto bene. /F16 all’Ucraina, non ‘l’arma miracolosa’: riciclo dell’usato a ripristino Usa e spese europee (Remocontro) /Lettera aperta a Fausto Bertinotti (Lamagna)