Reader’s – 10 marzo 2023

Rassegna web di nandocan magazine

“Mare nostrum”, la destra e i migranti

“C’è una sola possibilità: tornare a Mare Nostrum”. La proposta è sul Manifesto di oggi, rievocando il programma di intervento istituito dal governo Letta dieci anni fa, subito dopo la tragedia di Lampedusa, il naufragio di una nave libica carica di migranti, con 368 morti. Anche quello a poche miglia dalla costa. Il pattugliamento del canale di Sicilia da parte della Marina militare, col solo compito di ricercare e prestare soccorso ai migranti in difficoltà.

Un anno dopo venne chiuso dal governo Renzi (un’altra delle sue) “non solo per pressioni interne – scrive il Manifesto – ma anche pressioni europee. L’accusa era la stessa del governo della destra di oggi, che l’operazione, garantendo maggiori condizioni di sicurezza per i potenziali migranti, potesse avere una funzione di richiamo per nuove partenze e – si diceva ipocritamente – per nuove tragedie”.

“Mare nostrum”, figuriamoci

Tornare a “Mare nostrum”, figuriamoci. La proposta del governo si dispone tutt’al più a prevedere trent’anni di galera per gli “scafisti“. D’altronde, che la destra nazionalista e sovranista sia contraria all’accoglienza dei migranti è perfettamente in chiave con la sua ideologia. Alla diffidenza tradizionale verso costumi e culture diverse dalla propria si aggiunge, purtroppo anche nei ceti meno privilegiati, la paura più o meno fondata di una concorrenza nella ricerca e nel mantenimento del posto di lavoro, oltre che sui livelli di retribuzione.

Niente di più facile che sfruttarle nella lotta per il potere. Un progressivo indebolimento della solidarietà di classe (“lavoratori di tutto il mondo unitevi”) aggiunto al tradimento della sinistra, ha favorito il ritorno alla ricerca individuale di protezione e, soprattutto in Italia, all’arte di arrangiarsi, l’una e l’altra terreno fertile del precariato.

Meloni e l’europeismo

L’ europeismo di comodo del governo Meloni è incoraggiato dallo spostamento a destra della politica europea così come il suo atlantismo dal bellicismo antirusso di Biden e dall’adesione alla UE dei paesi baltici e degli ex del patto di Varsavia. La stolta, oltre che criminale, invasione dell’Ucraina ha giovato alla destra europea come niente altro dalla fine della guerra fredda in poi. Che a parlare di trattative di pace sia oggi soltanto la Cina è un paradosso che fino a poco tempo fa ben pochi avrebbero immaginato.

“Urla a vuoto” allora quelle di Salvini e Meloni, come scrive Gilberto Squizzato? Forse, anzi probabile. Ma il “fumo in faccia agli ingenui creduloni” funziona, eccome se funziona. (nandocan)


Urla a vuoto

di Gilberto Squizzato

Hanno fatto la faccia feroce per buttare fumo in faccia agli ingenui creduloni.
Trent’anni di galera ai trafficanti di esseri umani che mettono in mare quei barconi.
1 domanda. Di quanti trafficanti fino ad oggi avete sentito che siano stati processati fino ad oggi dai tribunali italiani? Uno ogni centomila migranti? O anche meno?
2 domanda. Da quando in qua i trafficanti pilotano quei barconi e arrivano in Italia? Visto che rempiono gli scafi, li portano in alto mare e rientrano con motoscafi velocissimi mettendosi al sicuro, come farete ad arrestarli cari Meloni e Salvini?
3 domanda. Promettete di andare a prenderli uno a uno su tutto l’orbe terraqueo. Ma come? Inviando i nostri poliziotti, o addirittura i servizi segreti, in Libia, in Tunisia, in Turchia, per sequestrarli e tradurli con la forza in Italia?

Siete ridicoli come quelli che abboccano alla propaganda irrealistica delle vostre patetiche gride di manzoniana memoria.


Morti per l’indifferenza

Alessandro Gilioli su Facebook

“Nessuno può pensare che volevamo una strage” ha detto la presidente Meloni. E ovviamente nessuno crede che gli oltre 70 morti a Cutro siano stati il risultato di un deliberato massacro. Non è questo il problema, non è l’accusa.

Le vittime sono morte per altro, una cosa chiamata indifferenza. La stessa fredda indifferenza che ha trasferito i 60 superstiti del naufragio in una struttura fatiscente senza letti, senza riscaldamento, un solo bagno in comune.

La stessa disumana indifferenza che costringe le navi ONG a viaggiare altri quattro o cinque giorni per sbarcare i migranti nei porti del nord e poi rimetterli in autobus verso sud.

La stessa indifferenza burocratica che lascia sotto personale gli uffici di polizia straniera, costringendo i richiedenti asilo ad attendere all’infinito nelle gelide code notturne, come in via Cagni a Milano.

La stessa cinica indifferenza che ha portato Vittorio Feltri a scrivere, “partire è un po’ come morire”. La stessa indifferenza beffarda di Salvini quando chiama i migranti “pazzi di palestra”.

Dall’indifferenza al disprezzo e dal disprezzo alla strage, come abbiamo visto, la strada non è poi così lunga. Piantedosi, Salvini, Meloni, e i loro complici ne sono colpevoli.

Totale inadeguatezza

Non c’era bisogno di vedere i parenti dei morti in lacrime fare un sit-in davanti alla camera ardente dei loro cari per capire la totale inadeguatezza del ministro Piantedosi.

Non ce n’era bisogno perché dal 27 febbraio Piantedosi ha inanellato una serie di figure una peggiore dell’altra, prima accusando i genitori dei bambini morti di essere degli irresponsabili, poi straparlando che i migranti non devono partire perché “l’Italia li andrà a prendere” (?!?), infine tentando di giustificare in Parlamento la strage di Cutro con una sfilza impressionante e colpevole di bugie e omissioni. Non c’era bisogno quindi di vedere quanto successo a Crotone per capire quanto sia fuori posto il Prefetto al Viminale.

Piantedosi sul luogo del delitto

Eppure quello che è accaduto ieri ha dell’incredibile: con il ministro che senza consultare nessuno decide di trasferire tutte le salme a Bologna, i camion pronti a trasportare le bare come a Bergamo durante il Covid, i parenti dei morti che si siedono per terra in piazza per protesta, qualcuno che forse da Roma avverte Piantedosi che sta facendo l’ennesima cazzata, infine il dietro front, non se ne fa più niente, le salme restano a Crotone poi si vedrà.

Oggi Piantedosi è costretto a tornare sul luogo del delitto, a Cutro, dove – per mettere una pezza mediatica alla strage – Meloni ha deciso di riunire il governo.

Ecco, il ministro avrebbe solo un modo per uscire da quell’edificio giallo con dignità: chiedendo scusa per tutto, ammettendo di non avere le capacità e l’umanità per svolgere il ruolo a cui per caso è stato innalzato, tornando a occuparsi di scartoffie in una prefettura minore o, meglio, andando direttamente in pensione.


Europa indipendente

di Massimo Marnetto

Concordo con la posizione della Schlein: armi per resistere sì, ma solo se l’invio è integrato da iniziative diplomatiche contro il mito della vittoria e per affermare invece un compromesso di pace. La Resistenza è di sinistra, come il pacifismo. E non è vero che ci sia una contraddizione tra i due concetti. Ma bisogna lavorare per la pace, come ha fatto la Cina, redigendo un piano per punti. 

E invece manca ancora un Piano UE per la fine del conflitto russo-ucraino con fasi e tempi, mentre esistono programmi dettagliati per l’invio di armi e munizioni. Questo sbilanciamento pro-bellico di Bruxelles – benché ben visto dalla Nato – non è sostenibile. L’Europa deve assumere presto il ruolo di negoziatore indipendente per avviare un processo di pace già in questo conflitto, perché presto sarà chiamata ad affrontarne uno molto più pericoloso: lo scontro in incubazione tra Usa e Cina per Taiwan.


  • Reader’s – 18/19 marzo 2023
    “L’economia è fatta di aspettative, e se si rompe il rapporto fiduciario tra risparmiatori e banche, beh allora non c’è assolutamente modo di rimettere le cose a posto, in tempi brevi e senza traumi”. Così oggi Piero Orteca su Remocontro. Ed è “patologicamente” vero almeno da quando la finanziarizzazione dell’economia ha separato e comunque posto in secondo piano il valore oggettivo e concreto di beni e servizi rispetto a quello atteso o immaginato dalle contrattazioni in borsa. Tanto che, come si ripete stancamente ma inutilmente da decenni, non esiste quasi più alcuna corrispondenza tra l’economia reale e quella trattata dalle banche. E’ il capitalismo “di cartone” che procede impavido condizionando pesantemente la politica, per lo più incurante della sorte di imprese e lavoratori. Altro che “politique d’abord”. / Cavia Ucraina: il riciclaggio degli armamenti al collaudo assassino (Ennio Remondino) / Stavolta Piantedosi ce la può fare (Massimo Marnetto)
  • Reader’s – 17 marzo 2023
    Landini ci ha provato e ha fatto bene. Che a prendere l’iniziativa sia il segretario generale della CGIL è già una garanzia che almeno nelle intenzioni non si tratta di un restyling del vecchio PD, del tentativo cioè di rimettere insieme i cocci di una fusione fallita in partenza. Marnetto è pessimista, ma che Calenda si smarchi per la presenza di Conte e Conte sia tiepido per la presenza di Calenda era non solo ampiamente prevedibile ma anche comprensibile, se davvero si tratta di ricostruire una sinistra plurale ma coerente. Come si dice, errare è umano, perseverare diabolico. Se invece l’obbiettivo era più modestamente quello di accordarsi per l’opposizione a questo o quell’obbiettivo del governo Meloni, a cominciare dal presidenzialismo e dall’autonomia differenziata), allora sì, sarei d’accordo con lui, ma non aspettiamoci salti di gioia./ Un Medio Oriente libero dall’Occidente con più paci che guerre/ viaggio nell’inconscio
  • Reader’s – 16 marzo 2023
    QUEL GIORNO IN VIA DEI VOLSCI. Il 16.3.78 fu rapito Moro. Io ero in un appartamento in Piazza dei Re di Roma. Il mio amico S. entrò nella mia stanza con una radio da cui proveniva la notizia.Era così inverosimile che cercai di immaginare come avesse fatto a imbastire quello scherzo, era un burlone…/La maggioranza del mondo che non pensa occidentale e la titolarità della pace (Michele Marsonet)
  • Reader’s – 15 marzo 2023
    Riarmo forsennato per ammazzarci prima e meglio? Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha chiesto per il 2024, 842 miliardi di dollari. La Francia si appresta a rilocalizzare sul proprio territorio una ventina di produzioni industriali militari. Confermata la vendita Anglo-americana di sottomarini nucleari all’Australia. Ma la magia di metà secolo saranno i super sottomarini ancora allo studio: costo stimato nei prossimi tre decenni tra i 167- e 229 miliardi di euro /Massimo Recalcati: «Confini rafforzati e porti chiusi: così la nostra vita s’impoverisce»/Assemblea di Articolo21, Costante: «Il precariato è il più grande bavaglio all’informazione»
  • Reader’s – 14 marzo 2023
    E’ possibile ingannare i poveri, dando loro la sensazione di volerli aiutare, ma ci vuole arte nel raggiro. Per esempio, come fa il Governo con la riforma fiscale allo studio. Strombazzare che si riducono le aliquote suona bene, perché sembra che si vogliano abbassare le tasse per tutti. E invece è il contrario, perché meno aliquote significa meno progressività. Ovvero allontanarsi dal principio previsto nella Costituzione per far pagare più tasse ai ricchi e meno ai poveri. /In seguito al rientro, annunciato da Roberto Speranza, di Articolo Uno nel PD, il numero due Arturo Scotto è entrato a far parte della Direzione nazionale. Ecco il suo intervento all’Assemblea nazionale /barchi in Italia ed Euro corruzione, trama di Mosca
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